Higuain si, Higuain no. Ormai attenzione ed energie di appassionati ed addetti ai lavori sono tutte impiegate per far luce su questa faccenda.
Il rischio, quello più grande di tutti, è quello di perdere di vista ciò che conta davvero, e cioè il miglioramento della rosa del Napoli, a prescindere da quello che sarà il nome del suo centravanti. Se proprio di gatta da pelare vogliamo parlare, ne siamo autorizzati: la questione Higuian, ad oggi, lo è. Ma non è l’unica, è solo quella che ha attirato a sé tutti gli occhi disponibili. A vivere lontano dallo spettro visibile, dalle prospettive degne di interesse, è la questione legata al ruolo più delicato, forse quello più decisivo dopo quello del cannoniere: il portiere.
La situazione attuale
Il Napoli ha attualmente in rosa ha quattro portieri: Reina, Sepe, Rafael e il giovane Contini. Quattro portieri sembrano tanti, eppure la sensazione attuale è quella che il Napoli non ne abbia nemmeno uno.
Pepe Reina
Il portiere spagnolo è tra i calciatori azzurri più amati dalla piazza. Il suo sorriso, il suo carisma, il suo temperamento, il suo dichiarato amore ai colori sociali e ad una città vissuta intensamente lo hanno proclamato condottiero di questa squadra. Ma le prestazioni sul campo?
Ciò che in merito alla valutazione di un calciatore dovrebbe essere parametro prioritario è divenuta considerazione del tutto marginale. Diciamocelo francamente, Pepe Reina non è reduce da una stagione straordinaria. Un campionato, quello scorso, che non ha visto grosse defaillance da parte del portiere spagnolo, ma nemmeno strepitosi interventi. Insomma, un portiere che ha un ingaggio da top player (Reina guadagna 3,5 milioni di euro a stagione), si può permettere di non essere decisivo?
A rendere il tutto da statistico a preoccupante l’infortunio che ha bloccato e costretto ai box il numero uno del Napoli. Uno stop di non poco conto: elongazione del bicipite femorale della coscia destra il responso medico. Più che l’infortunio in sé, a preoccupare è la modalità banale con cui lo si è procurato. Una palla lanciata dal preparatore dei portieri, un innocente passetto sulla sua destra, ed ecco che sul volto di Pepe appare una preoccupante smorfia di dolore. Non si trae le seguente conclusione per dati di fatto, ma la sensazione è che per la stagione che verrà non ci si possa affidare ciecamente dei muscoli di Pepe Reina.
Rafael, Sepe e Contini
Per il portiere brasiliano sono pochissimi i dubbi. Il Napoli sta cercando per lui la soluzione migliore, poche le possibilità rimanga a Napoli. Un investimento di 5 milioni di euro, versati nelle tasche del Santos nel 2010, non andato mai nella direzione auspicata. Si sperava in una iperbole, si è rivelato un fallimento.
Il portiere di Torre del Greco, invece, avrebbe sulla carta dovuto accettare quest’anno ciò che ha rifiutato un anno fa: fare da riserva a Pepe Reina. Gli innumerevoli impegni cui sarà sottoposto il Napoli nella prossima stagione (tra cui l’amata Champions) e le condizioni fisiche di un Pepe Reina apparentemente poco affidabili, avrebbero spinto il calciatore ad accettare il ruolo. Ma a gettare fiumi di incertezza sul futuro dell’ex viola ci ha pensato Maurizio Sarri, relegandolo in panchina nella prima uscita stagionale degli azzurri contro l’Anaune. Riserva per stimolarne l’impegno o panchina per scelta tecnica? Comunque la si voglia leggere, il messaggio che passa è l’insoddisfazione di mister Sarri.
Nel futuro del seppur ottimo Contini non ci sarà il Napoli. Il giovanissimo prodotto del vivaio azzurro ha bisogno di accumulare esperienza. Per lui verrà valutata la soluzione ideale.
Ma allora chi è il portiere su cui il Napoli potrà fare affidamento? Le ultime ore parlano di un assalto a Consigli del Sassuolo, mai dimenticato desiderio dello staff azzurro. Vedremo.
Per il momento, con Pepe Reina fermo ai box e addirittura volato in Spagna per farsi curare e provare ad accelerare i tempi di recupero, i portieri che si stanno allenando duramente sul campo di Carciato sono Sepe, Rafael e Contini.
Novità in allenamento
E nell’ultima seduta pomeridiana lo hanno fatto inserendo nelle consuete esercitazioni un allenamento particolare ed innovativo: i preparatori dei portieri, Nista ed il suo assistente, hanno posizionato tra loro ed il portiere che difendeva i pali una sorta di “scalino” su cui andava calciato il pallone che, proprio a causa del rimpallo che ne scaturiva, prendeva direzioni improvvise ed imprevedibili che mettevano a dura prova l’istinto del portiere. Una esercitazione nuova e spettacolare che costringeva “gli ultimi difensori” ad interventi istintivi e spettacolari.
A Dimaro il professionismo la fa da padrona. Gli atleti impegnati sul terreno di gioco svolgono a dovere il loro compito, godendo anche di un’atmosfera gioviale e scherzosa, a prescindere da quello che sarà il futuro professionale di ognuno.
Il clima è dunque disteso, fin quando non ci si chiede chi è il portiere del Napoli.