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Partenopeismi

Dimaro, tanti elogi e qualche critica

Lo spettacolo paesaggistico è di quelli che fanno bene alla vista e al cuore, l’aria di quelle che purificano polmoni stressati dallo smog cittadino, ma, Dimaro, diciamolo francamente, è una piccolissima località della Val di Sole che vive soprattutto, ma non solo, nel periodo invernale. Dislocate nei dintorni territoriali vi sono infatti punti strategici da cui è possibile raggiungere le vette più alte del Trentino.

Nel mese di luglio, da sei anni a questa parte, Dimaro è il Napoli, Dimaro è Napoli. E’ proprio questo amore incondizionato, che ormai lega indissolubilmente Dimaro e SSC Napoli, con i suoi milioni di tifosi sparsi nel mondo, a rendere unico, nel panorama italiano, il ritiro che la squadra azzurra svolge in questo ambito turistico impreziosito dalle Dolomiti di Brenta, dal Ghiacciaio del Presena, dagli alti monti della val di Pejo e di Rabbi, e dal fiume Noce. Senza dimenticare il torrente Meledrio che attraversa Dimaro e scorre a fianco dello Stadio di Carciato per trasformarsi a ogni fine allenamento in una preziosa occasione rigenerante per molti calciatori azzurri. La sua acqua fredda, frizzante e ossigenata favorisce infatti il recupero post lavoro.

La società del presidente De Laurentiis si è insediata, dunque, al vertice della classifica tra i Top team per il maggior numero di presenze nella stessa località di vacanza per lo svolgimento del ritiro precampionato.

L’accordo stipulato tra l’amministrazione comunale e il presidente De Laurentiis sei anni orsono ha rappresentato per l’intero paesino e la totalità della comunità un traino fondamentale per l’economia locale. Dimaro ha sempre goduto di un’affluenza di ottimo livello, ha sempre visto sbarcare da queste parti moltissimi napoletani che hanno riempito alberghi, bar e attività di ristoro. Flussi di denaro importantissimi per una località che altrimenti in questo periodo avrebbe visto transitare molti meno euro.

Soltanto la prima settimana di ritiro, per la prima volta aggiunta alle due canoniche degli anni precedenti, ha fatto registrare un numero inferiore di presenze, ma dal giorno 15 luglio in poi le stradine di Dimaro sono sempre tinte d’azzurro. Sembrava tutto perfetto. Tutto sembrava scorrere come sempre. Eppure, il napoletano, quello che è venuto qui nonostante tanti sacrifici, ma anche quello che non è venuto e si è limitato ad un sondaggio telefonico, è scontento del trattamento economico che gli albergatori hanno riservato loro.

In effetti non gli si può dare torto. Basti pensare che nel corso degli anni, dall’estate del 2011 ad oggi, le tariffe alberghiere sono aumentate circa del 30%. Un rincaro decisamente eccessivo, anche in virtù del fatto che le offerte primordiali erano comprensive di un trattamento di pensione completa. Condizione che oggi viene offerto a pagamento soltanto in aggiunta al pacchetto di mezza pensione.

Sono tante le critiche raccolte da coloro che sono qui, ma anche quelle di coloro che visti i costi proibitivi hanno rinunciato a raggiungere la Val di Sole.

La grande passione per i colori del Napoli e la irrefrenabile voglia di esserci ha comunque colorato d’azzurro Dimaro e ricoperta di colore ed affetto. Il napoletano è qui, nonostante tutto. L’esplosione d’amore c’è stata, ma sarebbe potuta essere enorme se coloro che hanno rinunciato ad esserci sarebbero stati messi nella condizione opposta.

La scaltrezza che da sempre accompagna Napoli ed i napoletani sembra essere sbarcata da queste parti.

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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