fbpx
Partenopeismi

Olimpiadi: Napoli, premia i tuoi bronzi!

Giovanni Abagnale, Marco Di Costanzo, Matteo Castaldo, Giuseppe Vicino, Alessandro Velotto: è grazie a questi nomi se Napoli è stata la terza città italiana per numero di medaglie, alle spalle di Roma e Catania. 2

Come tradizione vuole, sono stati il canottaggio e la pallanuoto a far salire sul podio il capoluogo partenopeo in questa trentunesima edizione dei Giochi Olimpici Estivi di Rio de Janeiro: pazienza se il bottino alla vigilia sembrava poter essere maggiore, ma in un certo senso il bilancio può essere considerato sempre positivo, malgrado qualche delusione dagli altri atleti della nostra regione (su tutti Clemente Russo), qualche ritiro sfortunato (Mangiacapre) e due medaglie di “legno” dal sapore amaro, con le salernitane Mandia e Gregorio ai piedi del podio nelle prove di squadra di tiro con l’arco e sciabola.

Orfani delle medaglie di Diego Occhiuzzi nella scherma (penalizzato anche dall’assenza della prova a squadre di sciabola ndr) e di Irma Testa nel pugilato femminile, i bronzi conquistati l’11 agosto da Abagnale e Di Costanzo nel 2 senza pesi leggeri, hanno spianato la strada anche a Giuseppe Vicino e Matteo Castaldo, sul gradino più basso del podio il giorno successivo nel 4 senza pesi leggeri.

Ha chiuso il tris di bronzi il pallanuotista della Canottieri Napoli, Alessandro Velotto, 21 anni cresciuto nella piscina del suo quartiere di nascita, Ponticelli. 3

Probabilmente i loro nomi saranno ricordati solo per qualche altro giorno, ma sarebbe doveroso tributare il giusto omaggio per i 5 medagliati partenopei di Rio 2016: quale occasione migliore di una passerella sulla pista d’atletica del San Paolo prima del fischio d’inizio di Napoli-Milan?

About author

Gianluigi Noviello è laureato in Comunicazione ed è specializzato in Management Olimpico presso la Scuola dello Sport di Coni Servizi. Giornalista pubblicista dal 2007.