Diciamolo subito. 91 punti. Mai nessuna squadra aveva totalizzato 91 punti senza vincere lo scudetto. Un nuovo “record” in bacheca dopo i famosi 12 punti in un girone di Champions senza essersi qualificati.
Numeri che sanno di beffa eppure a Napoli, allo stadio S. Paolo, nessuno ha avuto pensieri negativi. Solo tanto amore a salutare i ragazzi di Sarri nell’ultima contro il Crotone. La gratitudine ha soppiantato l’amarezza; gli applausi hanno cancellato i mugugni.
Cala il sipario, dicevamo. Una folle corsa. Un brivido lungo 8 mesi ed un sogno coltivato, quasi afferrato e poi sfuggito.
Il campionato del Napoli ci ha regalato emozioni uniche. Emozioni che non ci hanno portato alla gioia finale, ahinoi. Ma da uomini d’amore che siamo non potevamo non regalare un applauso ad occhi lucidi a questi ragazzi che hanno dato di tutto e di piú. Cinquantamila tifosi per l’ultima stagionale degli uomini di Sarri. Una presenza forte e costante per dire grazie. Senza se e senza ma.
Il gol dell’illusione. Da Dublino a Buenos Aires, passando da New York a Londra. Il gol di Koulibaly ci ha dato una scossa che ricorderemo a lungo. Una sensazione che non vivevamo da quasi 30 anni. La speranza di poter afferrare quel sogno. Di stringerlo forte per poi esporlo sul petto. Abbiamo perso il sogno ma non l’orgoglio. Quello non va via con nessuna dichiarazione post revisionista. Una corazzata impaurita che ora reagisce da bestia ferita fa capire cosa si é fatto e soprattutto cosa si stava per fare.
Talento, divertimento ed organizzazione non sono bastati. Nell’almanacco non ci siamo andati ma gli appassionati di calcio ricorderanno questa squadra, potete starne certi. E non é un caso che a farci i complimenti: “Mi alzo in piedi quando li vedo giocare” sia stato Luciano Spalletti, ultimo grande secondo con la sua Roma ed il suo 4-2-3-1 con novitá tecnico/tattiche importantissime, con Totti da punta e da Scarpa d’oro ed un Perrotta che ha stravolto per sempre il concetto classico di trequartista.
Il “guai ai vinti” é motto tutto italiano e noi lo accettiamo. Ma non lo condividiamo. E non importa se ci chiamate provinciali. Abbiamo ancora la bellezza negli occhi e quella non va via nemmeno guardando l’albo d’oro. Scusateci, quindi, se sentiamo il desiderio di ringraziare questi ragazzi.
Grazie a Reina che é stato il vero leader di questo spogliatoio.
Grazie a Christian Maggio che é stato il “professionista” per antonomasia. 10 anni di esempio costante.
Grazie a Maurizio Sarri che ha creato questa creatura cosí bella da sembrare eterea.
Il Napoli come “Remedios la Bella” del capolavoro di Gabriel Garcia Marquez.
Una creatura cosí magnifica da spaventare il suo stesso creatore.
Grazie a tutti i ragazzi che ci hanno fatto vivere in simbiosi con loro.
Napoli-Crotone io c’ero, diranno i posteri. E in questa frase c’é tutta l’essenza di questa stagione.