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Lo scudetto del bilancio

Premessa

Confrontando i principali dati al 30 giugno 2017 delle prime cinque classificate del campionato appena concluso (Juventus, Napoli, Roma, Inter, Lazio), proviamo ad assegnare il titolo al miglior bilancio della Serie A. Il criterio è molto semplice: analizzando i numeri riguardanti le attività immobilizzate, quelle a breve, il valore della rosa, la posizione finanziaria netta, il fatturato netto e l’utile di bilancio, vengono assegnati 5 punti alla migliore, 4 alla seconda e così via, fino ad un punto. Al termine della sfida quindi, considerato che i parametri sono sei, ogni squadra potrà ottenere da un minimo di 6 ad un massimo di 30 punti complessivi. Per semplicità, i dati di bilancio sono espressi in migliaia di Euro.

Le attività immobilizzate

Partiamo dagli investimenti, argomento di forte attualità per le società di calcio:

La società meglio strutturata è la Juventus, che gode di una situazione patrimoniale decisamente florida in quanto all’enorme valore contabile della rosa (oltre 300 milioni) si aggiunge il patrimonio immobiliare di proprietà del club. Di esso fanno parte l’Allianz Stadium, il centro sportivo di Vinovo, ulteriori terreni adiacenti al centro stesso, il museo e il megastore, per un totale di oltre 100 milioni di Euro.

Al secondo posto si piazza l’Inter, i cui 431,6 milioni di Euro sono composti dal valore contabile residuo dei calciatori in rosa (219,3 milioni) e dagli altri elementi dell’attivo immobilizzato (212,3 milioni), riconducibili sostanzialmente ai vari aumenti di capitale effettuati dai gruppi Thohir e Suning. Tuttavia, come si vedrà in seguito, il valore più alto in questo senso non è immagine di una situazione sana, in quanto il club nerazzurro presenta anche un notevole grado d’indebitamento.

Terza è la Roma, che insieme al Napoli (ultimo) può contare solo su un alto valore contabile del parco giocatori. Poi c’è la Lazio. Poco pubblicizzata, ma fondamentale con i suoi 21,9 milioni nella composizione di questa voce di bilancio, è la proprietà sita in via Valenzani (che probabilmente diventerà un albergo), vecchia sede della Cirio acquistata da Lotito nell’ambito del rilevamento del pacchetto azionario dalle mani di Cragnotti. Completano la voce il valore contabile dei giocatori e il centro sportivo di Formello, valutato oltre 35 milioni.

Le attività a breve

Il valore dell’attivo circolante forma una classifica identica a quella dell’ultima stagione sportiva:

Al di là dei crediti vantati con società di calcio e altri clienti, la Juventus vince grazie ai suoi 140 milioni di disponibilità liquide, diretta conseguenza di cessioni remunerative (su tutti Paul Pogba), ma anche di gestione diretta dei biglietti dello stadio e del merchandising ufficiale. Questo, più di ogni altro, è un indicatore che avvicina i bianconeri ai top club d’Europa.

Il Napoli si difende bene, ma gran parte dell’attivo corrente è rappresentato da disponibilità liquide. Esse, a loro volta, riguardano l’accumulo dei pagamenti provenienti da altre società per l’acquisizione di calciatori tramite la formula della clausola risolutiva.

La Roma, da questo punto di vista, sembra funzionare al contrario perché presenta un livello molto più basso di disponibilità liquide (circa 51 milioni) al quale fanno da contraltare crediti nei confronti di società di calcio per acquisti di calciatori nelle passate stagioni: su tutti il Liverpool per 42 milioni e il Chelsea per 33,5 milioni.

Ancora più marcata, in tal senso, è la posizione dell’Inter: dei 153,2 milioni di attivo corrente solo 14 sono rappresentati da disponibilità liquide. Il resto è composto da crediti a vario titolo vantati nei confronti di altre società sportive ed enti di settore. Chiude la Lazio, con i suoi 3 milioni di denaro in cassa e circa 38 di crediti tra i quali il più rilevante è quello nei confronti dell’Inter per la cessione di Candreva.

Il valore della rosa

Nel bilancio delle società di calcio, per “valore della rosa” si intende la somma algebrica tra il valore dei cartellini risultanti dall’ultimo bilancio d’esercizio, diminuito degli ammortamenti, e il valore contabile degli acquisti e delle cessioni avvenuti durante l’anno:

Negli ultimi anni la Juve ha abituato i tifosi ad un massiccio player trading. Nel 2016/17, ad un valore al netto degli ammortamenti dei calciatori in rosa pari a 103,3 milioni, si sono aggiunti investimenti per oltre 250 milioni, bilanciati da cessioni per 53,6 milioni.

L’Inter, con le dovute proporzioni, si attesta su valori non di molto inferiori, ma a pesare in modo negativo sul bilancio è la resa in campo degli investimenti effettuati per i vari Joao Mario (43,8 mln), Gabriel Barbosa (33,1 mln), Gagliardini (22,3 mln), Ansaldi (9,5 mln) e Caprari (5,3 mln).

Sulla Roma, al contrario, c’è da sottolineare l’estrema oculatezza negli investimenti. Il valore dei calciatori in rosa supera i 192 milioni (contro i 134 dell’anno precedente). Gli ammortamenti incidono per 53,4 milioni e il saldo tra investimenti e cessioni è positivo per quasi 50 milioni.

Il Napoli sembra incarnare insieme le caratteristiche di Juve e Inter, massicci investimenti ma scarsa resa. Nel 2016 sono stati acquisiti calciatori per 140,6 milioni, ma per motivi diversi i vari Milik (32 mln), Zielinski (21,4 mln), Maksimovic (20 mln), Rog (16,5 mln) e Diawara (14,4 mln) non hanno reso secondo le aspettative.

Al contrario la Lazio, che ha un valore degli investimenti di poco superiore ai 34 milioni, deve le sue fortune agli acquisti di Immobile (9,45 mln), Wallace (8 mln), Bastos (5 mln), Lukaku (4 mln) e Luis Alberto (4 mln).

La posizione finanziaria netta

L’indicatore in questione, detto anche net debt, è ottenuto sottraendo dalle disponibilità liquide i debiti verso soci, banche e altri finanziatori. Napoli a parte, tutte le altre presentano una posizione finanziaria netta negativa:

La PFN del club di De Laurentiis, che ha zero debiti finanziari, è di fatto pari al valore delle disponibilità liquide, cioè 110,7 milioni. La Lazio, che come detto detiene in cassa soli 3 milioni, sconta invece un mutuo con il Credito Sportivo per Euro per 31,6 milioni relativo al citato immobile sito in via Valenziani. Inoltre, pratica che non sarà più concessa dalle nuove regole sul financial fair play, Lotito registra circa 6 milioni riferiti all’anticipazione su crediti per la campagna trasferimenti e sulla cessione dei crediti futuri relativi ai diritti televisivi.

La situazione della Juve sembra in apparenza pesante, ma non lo è. A fronte di disponibilità liquide di 135 milioni, sul club della famiglia Agnelli gravano debiti finanziari per 306,6 milioni. Ma sono debiti “virtuosi” perché si riferiscono al prestito concesso dal Credito Sportivo per l’acquisto dello Stadium e al leasing e successivo riscatto dei terreni e dei fabbricati che compongono il Training Center di Vinovo.

La Roma presenta una PFN decisamente negativa, in particolare sotto due aspetti. In primis quello della ristrutturazione del vecchio debito, che ha portato l’esposizione a lungo termine da 156,7 a 231,7 milioni di Euro. In secondo luogo, la somma tra net debt e debiti commerciali verso società di calcio è pari a 210,6 milioni di Euro, superiore cioè ai ricavi totali.

L’indebitamento dell’Inter, analogamente, è preoccupante. I debiti verso soci per finanziamenti ammontano a oltre 220 milioni, mentre quelli bancari, peraltro tutti in scadenza entro i 5 anni, sfiorano i 210 milioni. Trattasi del piano di rifinanziamento ottenuto da Goldman Sachs in occasione dei vari passaggi di mano del club nerazzurro. In particolare, nel piano di restituzione figura una rata finale di 184 milioni da pagare entro il 30 giugno 2019.

La gestione economica

Nell’analisi del conto profitti e perdite si analizza innanzitutto il fatturato netto, inteso come l’insieme dei ricavi strutturali delle società, al netto delle plusvalenze e minusvalenze realizzate dalla vendita di calciatori:

La Juve la fa da padrona, potendo contare sugli incassi dello stadio di proprietà, del museo e dei prodotti ufficiali, gestiti in modo accentrato. Tutte le altre sono orientate ad una gestione “ordinaria” del fatturato, nel senso che non c’è molto oltre la cessione dei diritti televisivi (ed anche in questo caso i bianconeri staccano nettamente la concorrenza), i premi Uefa per la partecipazione alle competizioni continentali e gli sponsor.

Fa eccezione solo l’Inter, che nell’ultimo anno ha visto incrementare il fatturato commerciale da 47,1 a 110,3 milioni. La differenza, superiore a 60 milioni, è il frutto di un accordo di consulenza con una società cinese finalizzato alla creazione di opportunità commerciali in Cina, Malesia, Singapore, Indonesia, Giappone e Corea. La relazione sulla gestione chiarisce che tale società è esterna al gruppo di appartenenza.

La gestione economica delle 5 regine della Serie A 2016/17 ha generato i seguenti risultati:

Conclusioni

Alla luce di tutti i dati di bilancio analizzati, sommando i punti realizzati per ogni macro voce, la classifica finale del bilancio è così composta:

La Juventus vince (anche) lo scudetto del bilancio, troppo netta la differenza con le dirette concorrenti. Ottimo secondo si conferma il Napoli, mentre nelle restanti tre posizioni l’Inter scalza le romane, attestandosi al terzo posto.

About author

Paolo Esposito è laureato in Economia Aziendale. Per lavoro si occupa di tax auditing con particolare attenzione al transfer pricing, al financial accounting e alle business restructuring. Tuttavia crede che di calcio sia meglio parlare in napoletano.
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