ANATOMIA DEI RUMOURS
Il calciomercato -lo sappiamo tutti- si basa sulle indiscrezioni e sui condizionali, ancorchè troppo spesso si trasformano in indicativi. I principali giornalisti che si occupano di mercato hanno (o millantano di avere, in alcuni casi) fonti che rivelano loro rumours oppure notizie vere e proprie. A volte si tratta di amici degli amici, a volte la fonte è diretta. Ad ogni modo, al netto delle fake news fabbricate ad hoc o di illazioni personali, la fonte originaria è in un qualche modo collegata alla società di cui si parla e/o all’agente del giocatore oggetto della trattativa. In buona sostanza, la Società e/o i procuratori fanno trapelare questo o quello agli organi di informazione, per interposta persona o meno.
E’ un giochino abbastanza diffuso, dove in teoria dovrebbero guadagnarci tutte le componenti. Io ti do le indiscrezioni, tu mi “tratti bene” sul tuo giornale/sito/programma tv. E, di conseguenza, se tu passi queste indiscrezioni a un altro e non a me, io giornalista ti massacro mediaticamente. Demolendo il mercato di quella Società, i giocatori di quel procuratore o l’agente stesso. Il contrario, se c’è… “cooperazione” sulle informazioni.
In un mondo perfetto, gli organi di informazione rimangono imparziali, a prescindere dalle corsie preferenziali o meno che hanno con i propri interlocutori. Così come -sia chiaro- gli interlocutori in questione non offrono suddette corsie preferenziali a quelli che sono più morbidi. Quindi il giochino non ci piace, ma tant’è, è il mercato, bellezza.
IL BUG NAPOLI E LE SUE CONSEGUENZE
C’è però un’anomalia in questo sistema piuttosto collaudato. E riguarda la SSC Napoli.
Per ogni acquisto del Napoli, quel nome è divenuto di dominio pubblico tra i desiderata del club azzurro almeno un mese prima. Questo vuol dire che il Napoli e/o gli agenti con cui tratta si presta al suddetto do ut des. Il problema è che manca il des. La Società da’ la sua moneta di scambio, rappresentata dall’indiscrezione fatta filtrare, mentre gli organi di informazione non restituiscono. Puntualmente, ad agosto il Napoli è una squadra che avrà difficoltà ad andare in Champions (che la Juve potrà vincere a mani basse), mentre Inter e Milan tornano competitive ad altissimi livelli, proponendosi come anti-Juve. Stranamente, però, da qualche anno a questa parte e con altrettanta puntualità, il campo dice che l’Inter e il Milan siano a 15 punti dagli azzurri. I rossoneri già a Natale, i cugini a fine stagione.
Un altro tassello però, occorre per completare il quadro. Tutti sappiamo che, piaccia o meno, le negoziazioni del Napoli seguono tempi biblici. Che sia per incapacità, per volontà di non mollare neanche su un centesimo o per la contrattualistica complessa del Napoli, poco importa in questa sede -ciascuno ha la sua opinione.
Ciò che conta è invece che col Napoli si innesta il seguente meccanismo. Parte l’indiscrezione. Nel corso dei giorni diviene sempre più verosimile e la trattativa sembra sempre più definita. Fino ad arrivare a titoli del tipo “Il Napoli ha preso tizio o caio”. E da lì passano altri giorni/settimane. Nella migliore delle ipotesi, questo scenario genera malumore nell’ambiente, dovuto alle lungaggini delle trattative. Nella peggiore ipotesi, invece, a veri e propri dietro front clamorosi. A memoria, il primo fu Soriano, fin poi alla tripletta più o meno drammatica dello scorso gennaio, siglata dal tridente…. delle meraviglie Politano-Verdi-Younes.
O anche quest’anno. La settimana scorsa, gli acquisti del Napoli erano Verdi, Fabian Ruiz, Meret, Karnezis, Lainer. Di questi quattro, solo il primo ha firmato. Su Ruiz ci sono state fino all’ultimo voci insistenti di un inserimento del Real e soprattutto sul terzino austriaco è freschissima la dichiarazione della sua Società sull’incedibilità del calciatore.
Senza contare poi quando i nomi in ballo sono di calibro più importante. Con l’arrivo di Ancelotti, è stato semplice fare 2+2. Prendi la Rosa di PSG, Bayern, Real e Chelsea, individui calciatori intorno ai trent’anni o giovani forse non più al centro di quei progetti e li metti “nel mirino del Napoli”. Da qui i nomi di Vidal, Benzema, Cavani, Hakimi, Ceballos, Boateng, David Luiz, Fabregas ecc. E che succede se non vengono? Beh, non è difficile immaginare come un conto sia non esser riusciti a prendere Politano, un conto Vidal e Benzema.
E alla fine -si ritorna sempre lì- Vidal e Benzema non li prendi, perchè costano troppo e non puoi capitalizzare con futura rivendita. E quindi, l’epilogo è ancora una volta “Pappo’ cacc ‘i sord!!!”.
A questo punto, quindi, non riusciamo a intravedere (limite nostro probabilmente) la logica che sottende al prestarsi al giochino delle indiscrezioni. Giochino da cui il Napoli non ha alcun ritorno in termini di immagine. Anzi, spesso ne esce a pezzi. Tutta benzina ora per la narrativa del rifiuto, ora per il turbopapponismo più rampante.
I HAVE A DREAM
L’auspicio è quello di vedere operazioni stile acquisto di Higuain da parte della Juventus. Tutti i media parlavano di altri centravanti per poi, nel giro di pochissimi giorni, passare dalla possibilità di pagare la clausola, al pagamento vero e proprio, con conseguente cessione dell’argentino. Tutto in poco tempo.
Oppure, parlando sempre di Napoli e Juventus, dell’estate del primo Sarri in azzurro, si parlava tanto di Mister X per il centrocampo bianconero. Nomi a destra e a manca. L’unico che non uscì fu quello di Hamsik. A fine mercato, Marotta rivelò che il misterioso centrocampista su cui era la Juventus era proprio lo slovacco. Trattativa su cui non era trapelata alcuna indiscrezione.
Cambiando Società, parlando del Milan di Galliani, è un po’ la differenza che passa tra gli acquisti di Ibrahimovic e Robinho sul filo di lana e “dal nulla” e l’ex AD rossonero che si fa fotografare a cena con Carlitos Tevez. Nel primo caso, a fari spenti il Milan piazzò due colpi per l’ultimo Milan tricolore, nel secondo fu sbeffeggiato dal dietro front di Tevez che poi finì alla Juventus.
A ben pensarci e senza andare troppo in la’, il Napoli stesso è riuscito a compiere un’operazione sotto traccia.. Cos’ha altro è se non questo, l’affaire Ancelotti? Mentre tutto il popolo azzurro trepidava sui Turbamenti del giovane Sarri, ADL spiazzava tutti e portava Carletto a Napoli. Un’operazione del genere non si fa’ nei pochissimi giorni passati dall’indiscrezione all’ufficializzazione. E’ frutto di un negoziato lungo e lento.
E allora… perchè non estendere questo format negoziale riservato anche ai calciatori?