fbpx
Politica Calcistica

FIGC, riforme al futuro?

A 120 giorni dalla sua elezione alla guida della FIGC, Gabriele Gravina ha già in mente come procedereper gestire al meglio questo biennio che manca prima della nuova tornata elettorale in vista della scadenza del quadriennio olimpico.

In questi primi tre mesi e mezzo di governo il numero uno di Via Allegri ha infatti rinsaldato il suo forte legame con la Lega Serie A, certificato dalla vice presidenza federale concessa a Gaetano Miccichèe dalla prossima nomina a direttore generale di Marco Brunelli, transitato proprio dagli uffici milanesi della Lega A di Via Rossellini alla poltrona lasciata libera da Michele Uva, esautorato dal compito poche settimane dopo l’elezione di Gravinae la nomina del consiglio federale.

Nel mentre la questione razzismo è ritornata prepotentemente in primo piano in agenda dallo scorso 26 dicembre,sul fronte riforma dei campionati invece appare chiaro che saranno fatte,ma è evidente che lo stesso Gravina vorrà procedere con il massimo del consenso possibile e rispettando i regolamenti statutari della Federazione stessa: al bando quindi colpi di scena improvvisi e decreti commissariali (leggasi Serie B a 19 squadre con blocco dei ripescaggi) e spazio ad una ampia concertazione con tutte le componenti e le Leghe interessate.

Tradotto in termini pratici: a partire dalla prossima stagione, dal 31 dicembre le singole leghe potranno decidere quante squadre parteciperanno al campionato successivo, il che significa chela serie cadetta sarà a 20 squadre senza però cambiare format della Serie Cin corso d’opera, aumentando però una promozione dai play off e riducendo una retrocessione in D dai play out. Solo in seguito e nel caso di ulteriori carenze di organico si darà spazio a ripescaggi i cui criteri verranno resi noti presumibilmente nell’ultima decade di giugno, in tempo utile per capire chi sarà in pole position tra semifinaliste dei play off e le retrocesse dalla B.

La Lega Pro pure dovrebbe vedere ai nastri di partenza 60 squadre, con la possibilità concreta di vedere incrementare la presenza delle seconde squadre dei team di massima serie, ad oggi ferma soltanto alla Juventus.

Duplice l’intento del presidente federale: ripristinare le regole vigenti e garantire maggiore sostenibilità e stabilità al terzo campionato nazionale,anche quest’anno vittima della crisi finanziaria di diverse realtà (Pro Piacenza, Matera e Lucchese su tutte) che stanno minando ulteriormente la regolarità nel corso della stagione.

Riforme si, ma con tempi precisi. Gravina sembra sempre più deciso nel suo percorso, accompagnato dai fidi Sibilia e Miccichè con un intento chiaro:evitare il caos generato la scorsa estate.

About author

Gianluigi Noviello è laureato in Comunicazione ed è specializzato in Management Olimpico presso la Scuola dello Sport di Coni Servizi. Giornalista pubblicista dal 2007.
Related posts
ClubPolitica Calcistica

E se fosse un assist?

ComunicazionePolitica Calcistica

Il Napoli è sparito dalle TV

Comunicazione

Campanilismo dilagante fu

ClubComunicazione

Giú la mascher...ina!