Piace a tutti ma non nessuno lo vuole. Questo è Mauro Icardi.
Lo si è visto in campo quasi sempre svogliato, vagante sul terreno verde con l’aplomb di chi sembra disinteressato ma in fondo è sicuro di sé. Spesso ha irritato per la scarsa partecipazione al gioco, ha infastidito per l’apparente esiguo apporto emotivo alla causa. Ma poi, ogni qual volta ci si è interfacciati in un tabellino, ci si imbattuti nel suo nome. Una, due, più volte. A segnare è stato sempre lui.
Ma allora Mauro Icardi è un fuoriclasse o no?
Domanda alla quale è molto difficile rispondere, soprattutto in considerazione degli ultimissimi movimenti di mercato che hanno riguardato le prime tre del campionato italiano: Inter, Juventus e Napoli.
I nerazzurri lo hanno letteralmente scaricato. La storia recente è nota a tutti: dapprima privato della fascia di capitano, messo ai margini della rosa e, soltanto apparentemente, reintegrato al termine della scorsa stagione. Probabilmente soltanto per non depaoperarne eccessivamente il valore commerciale.
Antonio Conte – poi – ne ha ufficializzato l’archiviazione. Il trentatreenne Dzeko è destinato ad accogliere la sua eredità.
Fa notizia anche il fatto che la Juventus – da sempre arpia del mercato con il suo agire in anticipo rispetto alle avversarie – non abbia pensato a lui. Cristiano Ronaldo non sarà eterno e l’argentino avrebbe potuto significare garantirsi marcature a gogo per i prossimi anni.
Ma così non è stato (almeno sino ad oggi). I bianconeri non sembrano aver puntato su di lui.
A quanto pare, stessa posizione assunta dal Napoli.
Ancelotti ci ha detto che non bisogna focalizzarsi su di un attaccante da area di rigore quando si pensa ai prossimi acquisti del Napoli.
Dunque, le parole che il tecnico di Reggiolo ha destinato a Milik al termine della passata stagione, erano vere: niente Icardi o simil-profilo, si punta sul polacco e ad una alternativa come Mertens.
In sostanza il Napoli non cambierà i finalizzatori ma proverà a rendere più efficaci gli innescatori.
Conclusione che spaventa più di qualcuno ma la strada non può essere che una: fidarsi di Carlo Ancelotti. Questo è l’anno in cui la squadra, a partire dalla fase embrionale del calciomercato, avrà la sua impronta, ed è impensabile che essa ignori una ipotetica lacuna come quella dell’attaccante.
E Icardi?
Il paradosso ha preso forma. Il campionato italiano sembra aver chiuso le porte ad uno degli attaccanti più prolifici degli ultimi anni.
Procuratrice ingombrante, ingaggio oneroso o decadimento di un potenziale campione?