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James, non James

A diverse settimane dal termine ultimo per concludere operazioni di calciomercato, ancora non si è capito se il colombiano farà parte della squadra oppure no.
C’è chi lo dà per certo perché ha contatti negli ambienti che contano, chi sostiene questa idea perché l’ha sentita e letta così tante volte che se ne è convinto; chi, nel dubbio, pensa bene di photoshoppare fotografie del giocatore inserendo particolari riconducibili alla realtà partenopea… perché verba volant, fotografia manet.

James ha tanta qualità. Purtroppo al momento non è un giocatore del Napoli, magari non lo sarà mai o lo sarà e ne parleremo quando lo sara”.

Questo, l’Ancelotti-pensiero. Volendo citare Manzoni per cercare di dare un senso alle parole del mister:  “la terra al nunzio sta muta”, perchè non è che abbia dato un vero e proprio indizio.
La campagna di calciomercato di quest’estate non è condotta nel classico stile Napoli, puntando su giovani promesse del calcio, e ne è un esempio Kostas Manolas.
E’ pur vero che l’anno scorso si è parlato tanto di Cavani, ma si trattava di voci prive di fondamento e ripetutamente smentite dai piani alti.

Questo anno è diverso. Nelle parole del mister le smentite hanno lasciato spazio alla speranza, alla fattibilità. Quando gli viene chiesta l’eventualità di assegnare a James la maglia numero 10, risponde:

” L’importante è che sia la maglia del Napoli, poi si vede. A parte tutto, si fa un gran parlare, c’è molta attesa e frenesia, ma ci vuole tempo e pazienza. Ci auguriamo possa arrivare”.

E in effetti James Rodrìguez farebbe la differenza. A livello tecnico viene descritto come uno dei migliori talenti del calcio mondiale: trequartista per definizione, ma estremamente versatile e capace di mantenere un ruolo centrale in qualsiasi posizione venga schierato. Preciso e veloce nei cambi di gioco,  preferisce giocare a destra per accentrarsi e battere a rete. Tuttavia non è individualista, ma è più un facilitatore di gioco, è uno che non altera negativamente l’equilibrio di gioco. E il suo valore aggiunto non si esaurirebbe qui. James è un vero e proprio fenomeno mediatico. Con tutti i successi ottenuti, le squadre blasonate in cui ha giocato, ha visto crescere esponenzialmente il numero dei suoi followers sui social: fra instagram, facebook e twitter vanta oltre 60 milioni di seguaci, che lo seguirebbero a prescindere dal colore della maglia indossata… e se la maglia fosse azzurra, sarebbe in grado di garantire al Napoli un indotto non di poco conto.

Poi magari viene davvero e il nuovo campionato comincerà con una marcia in più: chi ha sostenuto la notizia potrà crogiolarsi nel suo averci creduto sin dall’inizio; il tifoso si recherà tutto impettito allo stadio perchè finalmente la dirigenza si sarebbe piegata dinanzi al volere popolare acquistando qualcuno di importante.
Ma se non dovesse arrivare? Se James non dovesse mai indossare la maglia azzurra?
Le parole enigmatiche del Mister che significato avrebbero? Forse il significato di una speranza disattesa.
A quel punto la storia di James avrebbe solo il suono di un enorme pettegolezzo e l’immagine di una cortina di fumo? No, stavolta non accadrà. Perchè nei fatti, e negli intenti, il Napoli ha già dimostrato di aver osato rispetto al passato.

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