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Facciamo i conti – Aspetti patrimoniali e finanziari

Facciamo due conti – Aspetti patrimoniali e finanziari

Dopo 3 mesi il calciomercato è finito. Detto con tutta la sincerità, non se ne poteva più. Al di là delle voci che sempre si rincorrono e delle trattative vere o presunte, a consuntivo è utile mettere in chiaro le cifre, di modo da comprendere che tipo di mercato ha condotto il Napoli in questa sessione estiva e, in ultimo, tracciare un sentiero che porta all’anno prossimo.

In questo articolo ci occuperemo degli aspetti patrimoniali e finanziari, vale a dire quanto ha speso e incassato De Laurentiis per l’acquisizione e la cessione dei cartellini. Nel prossimo daremo uno sguardo al conto economico, vale a dire cosa cambia in termini di monte ingaggi e ammortamenti rispetto alla passata stagione.

Premessa fondamentale che vale solo in questo contesto: di solito il pagamento dei calciatori è rateale, quindi gli effetti delle compravendite di quest’anno non si esauriranno tutti nel bilancio per la stagione 2019/20. Tuttavia parliamo in termini complessivi, di modo da dare un’idea del budget stanziato per il mercato.

D’altronde, le rate non ancora pagate per l’acquisto o la vendita di un calciatore rientrano pur sempre nello stato patrimoniale, rispettivamente tra i debiti e i crediti commerciali nei confronti delle altre società di calcio.

ACQUISTI

Partiamo dai giocatori acquistati, tutti a titolo definitivo. E’ utile subito chiarire che l’anno scorso la società azzurra ha acquisito in prestito con obbligo di riscatto Meret e Karnezis, mentre per Ospina il riscatto era facoltativo.

Dal bilancio dell’Udinese si legge che la condizione che rende obbligatorio il riscatto è il primo punto realizzato dal Napoli in campionato a partire dal mese di febbraio 2019, una formalità. L’acquisizione a titolo definitivo dall’Arsenal dell’estremo difensore colombiano è avvenuta invece su base volontaria nel corso del mese di giugno, quindi ad esercizio non ancora concluso.

Nessuna spesa, quindi, a carico dell’esercizio in corso, mentre nel bilancio della stagione 2018/19 dovrebbero comparire costi per l’acquisizione dei cartellini per complessivi 28 milioni.

Il colpo più importante dell’estate, il più costoso della storia del Napoli, è l’acquisto di Hirving Lozano, per il quale De Laurentiis ha ottenuto uno sconto sulla clausola, concludendo l’affare sulla base di 38 milioni.

Con l’addio di Albiol, il posto dello spagnolo non poteva che essere preso da un calciatore di prima fascia: ecco allora Manolas dalla Roma. Anche il cartellino del difensore greco era vincolato al pagamento di una somma a titolo di clausola risolutiva. Con 36 milioni la maglia numero 44 passa dal colore giallorosso a quello azzurro.

Per quel che concerne Eljif Elmas, la cifra accettata dal Fenerbahce per lasciarlo partire è pari a 16 milioni. Di Lorenzo, infine, arriva dall’Empoli per 8 milioni.

Di seguito riassumiamo il tutto, schematicamente:

E’ ovvio escludere da questa lista Fernando Llorente, arrivato negli ultimi giorni di mercato da svincolato. Come già spiegato in altre occasioni, l’unico costo capitalizzato che la società può indicare in bilancio, nel caso di acquisto di calciatore svincolato, è quello della commissione pagata all’agente.

CESSIONI

Il Napoli ha ceduto tanto. L’aspetto positivo è che nessun big ha lasciato Castelvolturno, mentre quello negativo può essere rappresentato dal fatto che diversi giocatori sono andati via in prestito. Tale circostanza non è necessariamente un male, perchè quasi tutte le cessioni prevedono l’obbligo di riscatto da parte della società acquirente.

In ordine di tempo, il primo a partire è stato Diawara, affare in qualche modo legato all’arrivo di Manolas. La Roma ha sborsato 21 milioni. Carlos Vinicius, un puntino della galassia Mendes, si è invece accasato al Benfica per 17 milioni.

Dopo sei anni di onorata militanza ai piedi del Vesuvio saluta Raul Albiol, 5 milioni (anche in questo caso si tratta di clausola) pagati dal Villarreal. Per Roberto Insigne si è invece materializzato il ritorno al Benevento per la cifra di 1,5 milioni.

Come detto, a questi giocatori – ceduti tutti a titolo definitivo – vanno aggiunti quelli dati in prestito. L’unico prestito con diritto di riscatto rigurda Ounas: 2,5 milioni subito, 25 l’anno prossimo se il Nizza esercita l’opzione.

Poi ci sono i riscatti obbligatori. Il Napoli incassa subito 3 milioni per Verdi, 2 per Chiriches, 2 per Inglese e 2 per Rog. L’anno prossimo nei conti di De Laurentiis confluiranno 20 milioni per l’ex Bologna, 10 per il rumeno, 18 per l’ex Chievo e 13 per il croato.

In ultimo si segnalano le cessioni gratuite ma con obbligo di riscatto – entrambe al Parma – di Sepe (4 milioni) e Grassi (7 milioni). La solita tabella ci consente di fissare meglio i numeri:

TIRANDO LE SOMME

Appare subito chiaro che la differenza tra entrate e uscite (ribadiamo: al netto delle varie rateizzazioni di pagamento) genera uno sbilancio di 42 milioni.

Tale saldo negativo verrà ampiamente riequilibrato l’anno prossimo, in quanto dagli obblighi di riscatto il Napoli ne incasserà in automatico 72. Se poi Ounas dovesse trovare continuità in Francia, i 25 milioni derivanti dalla sua cessione costituirebbero un ulteriore e importante apporto per imbastire il mercato per la stagione 2020/21.

Ulteriori argomenti, altrettanto interessanti, derivano dall’analisi degli aspetti economici. Rispetto all’anno precedente il Napoli contabilizza cifre diverse – ma non troppo – in termini di ammortamenti, ingaggi lordi e plusvalenze da player trading.

Di tali aspetti ci occuperemo presto.

About author

Paolo Esposito è laureato in Economia Aziendale. Per lavoro si occupa di tax auditing con particolare attenzione al transfer pricing, al financial accounting e alle business restructuring. Tuttavia crede che di calcio sia meglio parlare in napoletano.
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