Tre S: sudore, sacrificio, spirito di squadra.
Il Napoli risorge dalle sue ceneri e lo fa attingendo dalle caratteristiche del suo allenatore. Gattuso ha infuso il sacro fuoco della battaglia e il San Paolo, tornato ad aver al suo fianco i gruppi organizzati, è l’arena perfetta per accogliere una squadra pronta ad urlare morituri te salutant.
Ma Napoli-Lazio non è stata soltanto una partita da battaglia, rognosa, dura. Ci ha dato anche tanti spunti tecnico-tattici interessanti, seppur riadattati nella lettura della partitadalle due espulsioni di Hysaj e Leiva.
Non possiamo non partire da Demme. Diego (rompiamo subito il ghiaccio e chiamiamolo per nome) non ha paura. Tiene bene la posizione, recupera. E’ uno tosto che in mezzo al campo si fa rispettare. Pensa velocemente e il pallone corre fluido tra i suoi piedi. Benissimo sul dialogo corto, discreto anche su qualche imbucata da lontano. Tanta corsa, soprattutto dopo aver perso un compagno di reparto prematuramente e aver dovuto giocare con un centrocampo a due.
Insigne si veste da leader, dal viso appare concentrato, tranquillo, consapevole. Ha abbandonato la forma, i vezzi, e diventa sostanza: prende per mano la squadra e infonde fiducia nelle possibilità di segnare e vincere. E lo fa realizzando uno dei gol più belli della sua carriera, uno di quelli che vedremo e rivedremo negli anni con gif e video. Ma non solo il gol. Lorenzo fa da esempio ai compagni di squadra: rincorre gli avversari, ripiega fin sulla linea difensiva, non si risparmia nella corsa e nelle giocate è sempre lucido e preciso.
La fortuna aiuta gli audaci e finalmente la Dea bendata sembra sorridere agli azzurri. Sembra perché il Napoli colpisce due pali che sarebbero stati il colpo di grazia e avrebbero risparmiato la sofferenza finale. Ma Immobile scivola e sbaglia il rigore. E Lazzari prende un palo sul finire. I napoletani (con il fiato sospeso) ringraziano, forse è il momento di scrollarci di dosso questa cortina di eventi negativi.
Sia chiaro, il Napoli non è ancora guarito e sbaglieremmo a pensare che questa vittoria, seppur meritata e ben giocata, possa essere il segnale che il periodo nero è passato. Però. Però i segnali lasciano ben sperare. Sarà che abbiamo giocato con meno paure. Sarà che abbiamo visto più grinta. Sarà che abbiamo visto un centrocampo più solido. Sarà che abbiamo vinto. Sarà che le Curve sono tornate a cantare. Sarà che stasera vogliamo tornare a sorridere.