Un Napoli corsaro a Cagliari ripete per filo e per segno la stessa partita giocata al Meazza e sbanca la Sardegna Arena grazie ad una prodezza del ritrovato Mertens.
Squadra che vince non si cambia
Hysaj per Mario Rui. Un solo cambio per Gattuso rispetto alla squadra vittoriosa in Coppa Italia. Il copione è lo stesso. Elmas (partita di grande personalità la sua) che aiuta il centrocampo in fase passiva e si propone davanti con fantasia ed estro, Fabián più libero di inserirsi e offrire a Mertens un valido sostegno, Demme il solito essenziale punto di riferimento, Maksimovic e Manolas attenti in marcatura e circolazione palla da dietro con la possibilità di far venire fuori i sardi e giocarsi un 5 vs 5 nella metà campo loro. Il Napoli ha concesso poco se non nulla ed ha punito nel momento giusto grazie ad una prodezza del folletto belga: un destro a giro che accarezza il palo e si deposita alle spalle dell’incolpevole Cragno.

Un movimento fulmineo da campione conclamato. Una magia d’autore. Sono 120 i gol per Dries. Marek Hamsik è lì ad un solo gol di distanza. La storia lo attende.
Un Napoli corsaro – I numeri parlano chiaro e ora possiamo dirlo senza tema di smentita: il Napoli di Gattuso si esprime meglio fuori casa. Sassuolo, Samp, Inter (Coppa Italia) e Cagliari. 4 vittorie su 5 partite giocate lontane dalle mura amiche. Unica sconfitta (immeritata) quella all’Olimpico contro la Lazio per una papera di Ospina nel finale.
Le ragioni sono più semplici di quelle che sembrano. Il Napoli al S.Paolo si disunisce per la troppa euforia e perde spazi e posizioni. Questa squadra odia correre all’indietro e ogni volta che presta il fianco alle folate avversarie concede automaticamente un tiro in porta. Parma, Fiorentina e Lecce non sono un caso. E anche le vittorie casalinghe con Lazio e Juve rappresentano l’eccezione che conferma la regola. Se siamo compatti e serriamo i ranghi siamo una squadra, altrimenti no.
Il ragazzo si farà – A Gattuso questo sfrontato macedone piace. Quando parla di Elmas in conferenza stampa gli si illuminano gli occhi. Il “diamante” ha personalità, forza fisica e tecnica. Deve migliorare nella gestione della palla e spesso e volentieri spreca energie con corse inutili ma stiamo parlando di un ragazzo del ’99. Possiamo essere fiduciosi.
La firma di Rino – Bisogna ammetterlo. È anche la vittoria di Rino Gattuso che ha saputo dare un’anima a questa squadra e ha saputo soprattutto convincerla che saper soffrire non rappresenta una vergogna.
Sardegna Terra Mia – L’aria cagliaritana giova al Napoli. Con questa sono 5 le vittorie consecutive azzurre. Una statistica che ha doppio valore vista la rivalità forte che i locali provano nei nostri confronti.
Un trend positivo – Sono 5 le vittorie nelle ultime 6 sfide. La sconfitta contro il Lecce grida vendetta ma potrebbe essere la classica pietra d’inciampo in un processo di crescita appena iniziato.
Il Napoli è di nuovo suo. Mertens al centro del villaggio. Lo capimmo nell’intervista di Gattuso post Inter-Napoli: “Mertens e’ tanta roba”. Cambiano le stagioni, cambiano uomini e allenatori ma alcune cose NO. Napoli e Mertens sono una storia che deve proseguire.