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Sonni tranquilli?

Disfattisti prima ed esaltati adesso? Niente affatto.

Disfattisti non lo siamo mai stati. E nemmeno estasiati.

Siamo stati attendisti e abbiamo cercato di essere congrui, nelle valutazioni, nelle misurazioni, nei pronostici.

Abbiamo sempre sostenuto l’idea secondo cui sarebbe stato ingiusto attaccare una società ben prima che l’opera di ricostruzione fosse compiuta e, adesso, che potremmo esprimerci in termini entusiastici dopo la prestazione di Verona, non lo faremo.

Non lo faremo, non per partito preso. Non perché incapaci di prendere posizione.

Non lo faremo perché crediamo sia giusto non farlo in questo momento.

A seguito del primo vantaggio veronese – al netto della rabbia provata – ci è venuto anche da sorridere pensando a chi, in coda alla campagna denigratoria che ha fatto abbattere sul Napoli, ha ottenuto anche il sigillo alle proprie teorie.

E, quando il Napoli ha ribaltato il risultato, finendo per dilagare, abbiamo sorriso ancor di più pensando a chi ha finito per esaltare un Napoli fino a ieri massacrato.

La vittoria è stata roboante, eccessiva.

Ma l’analisi deve prescindere dal risultato.

Il Verona, in questa fase, è poca roba. E’ un cantiere aperto, è svuotato di consapevolezza, di certezze, di risultati.

Ma il Napoli ha giocato un’ottima gara, al netto di aspetti chiaramente migliorabili.

Le certezze riguardano innanzitutto l’approccio: grintoso, determinato, voglioso.

Ma anche alcune individualità, Lobotka su tutti.

Assieme al bistrattato Lozano e l’eterno Peter Pan Zielinski.

Che i gol e gli assist non ingannino: Osimhen e Kvaratskhelia, ad di là del tabellino, possono e sanno fare molto ma molto meglio.

Due cose non ci son piaciute, anche se non sono una novità: poca fiducia nel portiere (in un paio di occasioni lo scarico su Meret doveva essere la soluzione e invece sia Mario Rui che Lobotka hanno preferito portare a spasso il pallone in zone rischiose);

e due svarioni difensivi gravi che hanno consentito ad una squadra mediocre di metterci paura in alcuni momenti della gara.

Ah, dimenticavamo, abbiamo anche visto Meret fare una splendida parata e, questa, di questi tempi, pure è una notizia.

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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