L’ansia è una brutta bestia. Soprattutto quando non è positiva, soprattutto quando ti proietta senza motivi concreti in una realtà che ha sempre l’allarme azionato.
Sarri via (via?) e Ancelotti al comando. Bene. Per qualcuno pure benissimo. Per qualcun altro un grande e robusto specchio per le allodole. Quale è la verità? Ancelotti è o non è garante di un progetto tecnico valido?
Il tempo ci dirà.
Per il momento, seppur in mancanza di esternazioni palesi di gioia per l’arrivo del nuovo trainer, diciamo che il curriculum del tecnico avvicina le opposte fazioni.
Ad allarmare più di qualcuno è invece il mercato.
Il termometro dell’ansia non segna per tutti la stessa temperatura. Per qualcuno è il caso di preoccuparsi già. Qualcun altro dorme sogni tranquilli.
La questione che agita di più è quella legata al portiere. Che ancora manca, ovviamente. “E’ fatta per Rui Patricio” è un titolo in cui più di qualcuno si è imbattuto nelle scorse settimane, ma non temiamo smentite se affermiamo che nessuno lo ha poi incrociato a Castel Volturno.
Adesso è il turno di Leno. Ma come? Un anno dietro al tedesco e ora va all’Arsenal?
“#IlNapolièsenzaunportiere” è l’hashtag lanciato da chi è pervaso da un’ansia ingiustificata, come se gli azzurri stessero già scendendo in campo con la porta sguarnita.
Il susseguirsi di voci non tramutate in fatti agita la folla. Agli occhi del tifoso prendono forma pericolosi fantasmi quali l’improvvisazione, il dilettantismo, l’incapacità. Nulla di più infondato.
Un portiere arriverà, anzi due, forse tre. Non è una ipotesi ma una certezza. E in città non arriverà un portiere qualsiasi ma quello che il Napoli avrà ritenuto idoneo a difendere la porta degli azzurri per i prossimi anni.
Forse noi tutti dovremmo capire che il transito di un nome può non significare nulla. Non è giusto che un paventato e mancato acquisto si commenti con accezioni negative evidenziando le varie presunte motivazioni che avrebbero fatto saltare l’affare: cavilli burocratici problematici, gestione complessa dei diritti d’immagine, tempismo inadeguato, ritmi d’azione flemmatici e fiacchi.
In molti ignorano che il mercato è materia complessa e soprattutto che la gestione comunicazionale dello stesso lo è ancor di più. E’ fatto di bluff, depistaggi e finti interessamenti. Di non minor importanza il fatto che dietro il termine “mercato” è nascosta la parola “soldi” e, con essa, il Napoli adopera sempre tutte le precauzioni possibili per evitare sopravvalutazioni e lievitazioni patologiche dei prezzi.
Ovvia e scontata, dunque, la motivazione per cui si tende a navigare sott’acqua tutelando la riservatezza dei movimenti.
In questa fase della stagione le ipotesi e il flusso di nomi accostati al Napoli servono nella stragrande maggioranza dei casi solo a riempire le pagine dei giornali.
Vero è che Jorginho è ad un passo dal City. Vero è che Marek Hamsik flirta con la Cina. Verosimile che in entrambi i casi i timori si trasformino in certezza. Ma, è altrettanto vero che il Napoli non verrà colto di sorpresa e saprà come rimpiazzarli.
Noi proviamo dunque a lanciare un altro hashtag: #stopallansia.
E’ presuntuoso ergersi a competenti senza esserlo ed è ingeneroso criticare chi invece ha dimostrato negli anni di saperci fare.