Trattative, dichiarazioni, contatti, nomi, elicotteri e procuratori. Mai la SSCN si era spinta così in avanti nelle velleità di migliorare una squadra tanto volitiva quanto incompleta.
Del resto, è ciò che un Ancelotti annoiato ed evasivo ha ammesso placidamente nell’ultima conferenza stampa: si discute per, e con, grandi nomi. Tra qualche battuta salace e delle dichiarazioni succinte, Carlo ha comunque esternato una manciata di dichiarazioni significative.
Stiamo valutando altre opportunità sul mercato, da affiancare a chi è già arrivato
Il tecnico non nasconde l’evidente sussistere di trattative per profili importanti, ma non si sbottona su nomi precisi e soprattutto parla di opportunità, il che lascia pensare a occasionalità, condizioni particolari, incertezze e un certo odore di improvvisazione. Anche se queste parole non fanno il paio con quelle che pronuncia pochi secondi dopo.
Sono arrivati tre obiettivi precisi
Manolas, Elmas e Di Lorenzo sono quindi tre profili utili e funzionali al progetto del mister, che con queste dichiarazioni pare volersi liberare in modo netto dalla zavorra dell’era sarrista, plasmando una compagine che assomigli il più possibile alla sua idea di calcio; niente più sperimentalismi e adattamenti forzati, ma finalmente la costruzione di un gruppo assemblato secondo le ambizioni del tecnico emiliano.
Se c’è qualcuno che vuole provare nuove esperienze, noi lo ascolteremo
Da queste dichiarazioni, sembrerebbe che non ci siano esuberi nel nuovo progetto azzurro. In realtà è chiaro che qualche cessione sarà fisiologica. I nomi più chiacchierati sono senz’altro Verdi e Hysaj: il primo per un palese disadattamento agli schemi ancelottiani, il secondo per delle insofferenze manifestate già mesi addietro dal suo agente. Ad ogni modo, il tecnico non ha esternato alcuna frustrazione verso nessun eventuale ex giocatore, chiudendo dietro un serafico “se i giocatori sono qui in ritiro vuol dire che non sono sul mercato”.
Sarà un mercato ad altezza Napoli
Con questa affermazione, che può volere dire tutto e il suo contrario, è insita tutta la lucidità pragmatica di Ancelotti: il Napoli non è la Juventus e non potrà mai spendere quanto e come i bianconeri. Osservazione scontata, ma che nasconde un ulteriore sottotesto: il Napoli farà mercato, secondo le proprie modalità. Carlo ha più volte fatto riferimento alla necessità di un giocatore abile a giocare tra le linee, incarnato nella figura ideale di James Rodriguez. Un’esposizione tale, mai smentita dalla società, non può essere fine a sé stessa. Non dopo innumerevoli indiscrezioni e proclami, quest’anno provenienti anche dagli stessi giocatori che, senza remore, hanno tranquillamente dichiarato che “è necessario che arrivino calciatori forti se si vuole competere”.
Nessuno dei nomi caldi sul mercato è stato smentito in maniera netta dallo staff partenopeo, anzi. Le richieste dell’allenatore appaiono chiare (se non nei nomi, almeno nell’identità tecnica) e il Napoli grazie a una serie di cessioni intelligenti ha a disposizione una discreta forza economica per accaparrarsi almeno uno dei players più chiacchierati del panorama attuale.
Inutile e insalubre, quindi, lasciarsi andare a ulteriori patemi o a ricercare scoop sensazionalistici: mai come quest’anno società e calciatori non si sono nascosti, ergendo come portavoce uno dei tecnici più titolati d’Europa. Difficile pensare che siano tutti disposti a giocarsi la loro credibilità per questioni di lana caprina; anche perché i detrattori e gli adoratori acritici di questo o quel personaggio ci saranno sempre, non sarà di certo una sessione di mercato a stravolgere le linee di pensiero. Difatti nessuna operazione deve avvenire per compiacere chicchessia, ma solo per accrescere la qualità della rosa e rispondere a chiare esigenze strutturali. Sarebbe perciò un suicidio scomodare agenti e patron da tutta Europa solo per fare scena.
La vera posta in palio è il credito mediatico che la società si sta giocando verso presidenti e procuratori di livello assoluto, oltre che tifosi e stampa. Il Napoli ha piazzato i colpi in difesa e centrocampo, non colpi qualsiasi, non ripieghi, non seconde scelte ma colpi che voleva fortemente. Ed anche nel reparto offensivo sarà così.