fbpx
Partenopeismi

Napoli-Bologna: TOP e FLOP

FLOP

De Laurentiis

Quando gli esplode l’istinto oratorio, o quando lo stesso viene pianificato a tavolino, bisognerebbe riprogrammare tutto il palinsesto televisivo. In pochissimi minuti davanti alle telecamere di Mediaset Premium è stato capace di toccare svariati argomenti, anche interessanti, ci mancherebbe. Il problema è il solito, quello atavico: non si può continuare a parlare di stadio in maniera dispregiativa senza porre rimedio alla problematica. Adesso è stata scoperchiata un’altra verità: “dalla tribuna autorità non si vede un tubo”. Vero. Ma uno stadio tutto nuovo di proprietà? No? Troppo facile parlare, lamentarsi e provare ad ottenere profondendo il minimo sforzo. Qualche chiacchiera in meno e qualche fatto in più, non guasterebbe.

La chicca finale, poi, è una vera e propria bestemmia: Cavani, Higuain sono venuti a Napoli a fare le prime donne e sono stati valorizzati grazie alla vetrina partenopea? Si, forse si. Ma includere Re Diego nell’harem delle sirene azzurre ci è sembrata un’affermazione al limite del blasfemo.

Reina

Deve semplicemente cominciare a fare il suo mestiere fino in fondo. Una rete come quella subita stasera non la si può concepire.

Insigne

Gabbiadini in 61 minuti non conclude perfettamente nulla. Della sua prestazione si ricorderanno gli sguardi spenti e i disappunti somatici. Una torta decisamente poco gustosa con una ciliegina molto amara: il mancato saluto ad Insigne che gli ha teso la mano al momento della sostituzione. Un gesto poco piacevole quello di Manolo, non vi è dubbio. Ma il ragazzo va aiutato, è evidente sia vittima di una depressione sportiva. Sarri lo ha schierato nonostante in questo momento vi sia un abisso tra l’ex sampdoriano e il polacco Milik. Insigne, invece, non ha assistito a dovere il compagno di reparto in difficoltà, lo ha spesso ignorato e non gli ha passato un solo pallone.

 

TOP

Il pubblico

Escludiamo categoricamente quella sparuta parte di sostenitori che continua a contestare la proprietà. Tutti gli altri (per fortuna la maggioranza), nonostante le dichiarazioni del Presidente De Laurentiis che ha gettato altro combustibile sull’infuocata questione legata alle pessime condizioni dello stadio San Paolo, ha assistito alla gara raggiungendo l’impianto di Fuorigrotta. Certo, appena 20000 spettatori. Pochi, pochissimi in rapporto a ciò che meriterebbe la squadra, una enormità in rapporto all’ospitalità ricevuta.

La manovra

Il fiore all’occhiello di questa squadra. Il segno distintivo di un lavoro minuzioso ed appassionato. Il marchio di fabbrica dell’azienda Sarri. Il Napoli gioca a pallone. E lo fa seriamente, nonostante momenti di palese stanchezza e conseguente confusione. E’ un piacere assistere alle sue performance, pietanze sempre gustose condite da ritmo, fraseggi, agonismo e soprattutto gol.

Mister X

Ha una identità non propriamente definita. Sicuramente conosciamo il suo volto ma non sappiamo associarlo alla figura a cui ci riferiamo. Una cosa è però certa: chi in sequenza sceglie di portare a Napoli Cavani, Higuain ed infine il sorprendente Milik di sicuro sa fare il suo mestiere.

 

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.