Quella sera doveva essere tutta dedicata alla conquista matematica della qualificazione in Champions League, e così è stato. Anche per lui.
Aurelio De Laurentiis quella sera ha gioito come un matto, lo ha fatto con il suo giubbotto blu cobalto, lo sguardo fiero e la sua sagoma impettita. Ma quella sera il suo pensiero era rivolto anche ad altro, a quel Lorenzo Tonelli che trattava da settimane, il cui acquisto aveva praticamente definito da giorni. A fine gara, negli spogliatoi, non ce l’ha fatta, quella sera doveva farlo, e lo ha annunciato.
Lo ha fatto in pieno stile partenopeo, arrangiandosi. In piedi, alle spalle della zona destinata alle conferenze stampa, con ai lati il tecnico Maurizio Sarri, il Dg Cristiano Giuntoli ed il Capo Ufficio Stampa Nicola Lombardo. Di lato, giù dal gradino su cui alloggiano tutti gli altri, l’addetto stampa Guido Baldari. Una scena che non è sembrata propriamente l’emblema dell’armonia estetica.
Il Presidente, chino sul microfono, dà il via immediatamente ai ringraziamenti. Il primo destinatario è Maurizio Sarri, al quale dedica inizialmente poco del suo tempo dialettico. Poi è il turno di Cristiano Giuntoli, malcapitato protagonista della sua prima involontaria confessione: “Sapevo già avesse gli attributi, è stata una grande rivelazione”. Una dichiarazione che contiene due concetti diametralmente opposti. Ovvio che conoscerne già gli attributi avrebbe dovuto presuppore il fatto non si rivelasse poi una rivelazione, o viceversa. Insomma, diciamo pure che il Presidente, ancora una volta, è stato bravo e fortunato nello scegliere.
Ma evidentemente la posizione eretta, con le poltrone addette comodamente vuote, stimola le confessioni. Passa qualche altro minuto e finalmente De Laurentiis tra lo stupore generale (compreso quello fasullo di Sarri), annuncia il primo nuovo acquisto della stagione 2016/2017, Lorenzo Tonelli.
Quando poi il discorso presidenziale vira nuovamente su Maurizio Sarri, esaltandone la sua grande capacità di “esaltatore ed educatore di buoni calciatori” – capacità peraltro dimostrata in tutte le serie in cui ha allenato – il tecnico azzurro stacca i polsi dal tavolo su cui era poggiato dal principio della conferenza (quasi a voler simboleggiare la stanchezza di una stagione così lunga e stressante), torna in posizione eretta, si gira verso il Presidente e lancia la sua bomba di ironia: “Questo vuol dire che non mi comprerai nessuno…”. I presenti se la ridono, ovviamente, il Presidente dopo un’imprecazione altrettanto ironica toglie il “sassolone” dalle scarpe, ignaro di averlo fatto davanti a tutti: “Questo vuol dire che quest’anno sono cazzi tuoi perchè li dovrai far giocare tutti e diciannove”.
Scoppia un fragoroso applauso, scaturito senza dubbio più dall’espressione colorita che dal contenuto della stessa. Se quella di Sarri era stata una bomba di sarcasmo, qui ci troviamo dinanzi ad una frecciatina niente male. Si è trattato di una esplicita disapprovazione gestionale, che ha prodotto il massimo (o quasi) per quanto riguarda i risultati sportivi, ma che ha deprezzato il valore di quei calciatori, scelti dallo stesso Aurelio De Laurentiis, che il campo lo hanno visto molto poco spesso. Ci riferiamo ai vari Gabriel, Chiriches, Strinic, Regini, Grassi, Valdifiori e Gabbiadini. Lo scontento riguarda soprattutto per gli ultimi tre, il cui investimento totale sfiora i 30 milioni di euro. Ad oggi, sicuramente una delle rare minusvalenze dell’era De Laurentiis.
Comunque sia, oggi è arrivata l’ufficialità dell’acquisto di Tonelli, il suo contratto, infatti, è stato regolarmente firmato depositato il Lega. Un arrivo in maglia azzurra condito da fierezza e felicità, inconsapevole del fatto che la frenesia del suo annuncio ha rivelato probabili frizioni del Napoli che sarà.