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Una narrazione inverosimile

Oggi è il giorno di Murillo. Del Corinthias.

Già. Perché secondo qualcuno, proprio oggi, due agosto, a poco più di quindici giorni dall’inizio del campionato, il Napoli, incapace di raggiungere gli obiettivi “europei” prefissati per la sostituzione di Kim, si starebbe chiedendo se fosse o meno il caso di perlustrare il mercato sudamericano.

Oggi?

Ma perché dobbiamo raccontare balle alla gente?

La società presieduta da Aurelio De Laurentiis deve crescere, da tanti punti di vista.

Ok, ha vinto lo scudetto, impresa storica, straordinaria e leggendaria.

Ma questo non vuol dire che sia una società arrivata.

Non vuol dire che non abbia difetti.

Non vuol dire che non sia migliorabile.

Anzi. Il Napoli, soprattutto lontano dal terreno di gioco, ne ha di strada da percorrere.

Sono ancora tanti gli aspetti in cui si percepisce approssimazione. Sono ancora tante le situazioni in cui si rasenta il dilettantismo.

Ma da qui a farla passare per una società che, in merito alla costruzione della rosa, si sia fatta trovare così impreparata dopo l’addio di Kim è una eresia bella e buona.

E’ assolutamente inverosimile che gli addetti ai lavori, così capaci nel recente passato, non si siano mossi in tempo utile per individuare il sostituto del coreano.

Attenzione, qui non si sta parlando di difficoltà nel prenderlo, che ci sono, sono evidenti.

Qui si sta mettendo in discussione la capacità del Napoli di individuare il profilo.

E si vuol far credere alla gente che questo passaggio, ad oggi, non sia ancora stato fatto.

Si vuol far credere alla gente che il Napoli, incapace di arrivare ai vari Kilman, Mavropanos, Le Normand ecc ecc, non avesse un piano b, uno c e uno d.

Non scherziamo.

Nemmeno nelle società dilettantistiche si sarebbe così sprovveduti.

E il Napoli, sprovveduto, non lo è affatto.

Detto questo, come dicevamo prima, le difficoltà ci sono.

Anche se solo relative alla rigidità nel voler imporre il proprio prezzo e non cedere alle richieste altrui, sempre di difficoltà si tratta.

Perché, di fatto, in difensore qui a Castel di Sangro non c’è.

E a poco contano le rassicuranti dichiarazioni di Rudi Garcia in merito.

Quella, è fasulla diplomazia.

Al tecnico girano eccome.

Non avere quello che dovrebbe essere il secondo centrale titolare per quasi tutto il ritiro precampionato è un qualcosa che agli allenatori fa accapponare la pelle, altrochè.

Ma un conto sono i rilievi, che vanno fatti. E che facciamo senza fronzoli.

Altro è l’allarmismo. Peggio ancora se basato su illazioni belle e buone.

Sto benedetto difensore arriverà. E sarà anche un ottimo profilo.

Così come arriveranno anche tutti i profili minuziosamente studiati e finiti sotto la lente d’ingrandimento della SSC Napoli.

Impatteranno come Kim e Kvaratskhelia?

Difficile, molto difficile.

Così come sarà difficilissimo ripetere la passata stagione, epilogo compreso.

Il Napoli deve provare a crescere rimanendo – però – con i pedi per terra. Vietata sia la tracotanza.

Ma restiamo fermamente convinti dell’idea che il Napoli non debba essere l’unico a non esaltarsi e perdere la testa.

L’evento straordinario, sublime e divino ce lo siamo goduto fino in fondo.

Adesso riapriamo gli occhi. E ricordiamoci chi siamo.

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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