Mancano poche ore all’esordio casalingo stagionale del Calcio Napoli, eppure, l’attenzione di tutti (o quasi), non è rivolta alla gara. Un appuntamento, quello di stasera allo stadio San Paolo contro il Milan, snobbato dai più, che richiederebbe ancor maggiore attenzione del solito visto l’inizio di campionato degli azzurri non propriamente confortante.
Ma su Fuorigrotta veleggiano strani fantasmi capaci di oscurare quasi totalmente l’evento sportivo, il più incalzante dei quali è quello di Edinson Cavani. La ricerca nevrotica ed assillante del grande nome da inserire nello scacchiere azzurro ha scatenato in città disparate versioni ed imbarazzanti allucinazioni. All’attaccante uruguagio, al di là di doti atletiche non comuni, è stato anche consegnato il dono dell’ubiquità: nella giornata di ieri è stato avvistato sia in un locale parigino che a Napoli, Hotel Vesuvio per la precisione. Uno scenario grottesco e poco edificante per qualcuno, tenuto in piedi in nome di chissà quale scoop giornalistico, mentre lo spazio antistante il noto albergo è diventato area di sosta di tanti cuori speranzosi.
Nel frattempo le ore scorrono via, e l’appuntamento con la seconda giornata del campionato italiano diventa sempre più incalzante. In attesa di conoscere quanto la soap Cavani si riveli degna erede di quella di Beautiful o semplicemente la più grande boutade delle ultime settimane, a guidare stasera l’attacco del Napoli ci sarà uno tra il disorientato Gabbiadini e il mortificato Milik. Cosa penserà il polacco della freddezza a lui riservata da parte di ambiente e tifosi? Una domanda che ci dovrebbe far riflettere molto sulla sindrome di disaffezione di cui soffre la piazza relativamente a chi la casacca del Napoli già la indossa. Perché, dunque, la irrefrenabile tendenza del tifoso napoletano è sempre rivolta a ciò che manca e mai a ciò che c’è?
Non stiamo forse riservando a Milik lo stesso trattamento che sei anni orsono riservammo al semi-sconosciuto Cavani destinato a raccogliere la pesante eredità di Quagliarella? Non stiamo forse replicando la parziale sfiducia consegnata tra le mani dello scarto del Real Madrid allorquando nel 2013 si è trattato di sostituire l’imprescindibile Matador?
Eppure ci risulta l’avvento in squadra di forze nuove si siano rivelate felicissime intuizioni piuttosto che incresciosi azzardi.
L’eventuale Cavani-bis non può e non deve prendere campo fino a sostituirsi a quello di gioco. L’amenità dell’orizzonte deve avere la bellezza del presente e non l’illusione del futuro.
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