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La soluzione c’è ma è difficile da accettare per i tifosi

Napoli deve accettare i difetti di questa squadra. E lo deve fare il più in fretta possibile.

Difficile scendere da quel podio e iniziare a guardarlo da lontano genera ansia e frustrazione. Come sempre accade, quando non si ha più qualcosa che si dava per scontato di avere, in quel momento si ha la netta percezione di capire come si era fortunati ad averlo. Il meno quattro dal terzo posto e il girone di Champions ancora in bilico hanno reso questo inizio di stagione pieno di criticità e critiche alla gestione tecnica e societaria.

Il nocciolo della questione è: ma questa squadra è stata sopravvalutata prima o è  sottovalutata ora? 

In realtà questa domanda è già una risposta. 

In che senso? Beh, porsi questo interrogativo porta in sé già tante certezze: l’incertezza del giudizio, la consapevolezza di non essere perfetti, la presa di coscienza di una possibile errata valutazione. E scusate se è poco.

Dicevamo, stare con il naso all’insù e vedere non più solo la Juventus ma ben cinque squadre fa venire il torcicollo per chi era oramai abituato ad essere considerato la seconda forza del campionato, il vero competitor della formazione bianconera. Non lo si vuol dire perché si sconfesserebbe il “papponismo” dilagante, ma siamo stati viziati fin troppo bene. E infatti, le certezze e l’agio costruiti nelle passate stagioni sembrano ormai crollati sotto il peso di un ottobre rosso e un novembre iniziato a forti tinte grigie, come il cielo che sovrasta Napoli in questi giorni.

Lo scoramento umorale dei tifosi napoletani riflette le difficoltà che squadra, tecnico e società, nessuno escluso, hanno palesato in queste ultime settimane.

La ricerca della soluzione è il tema più trend sui social network, tra risultati insoddisfacenti e infortuni, tutti si arrovellano a cercare la soluzione tattica che possa sopperire alle difficoltà. Chinque si sente insignito del patentino di allenatore ed è pronto a sostituirsi a Sarri. Che poi magari sono gli stessi che accusano De Laurentiis di inventarsi soluzioni tattiche assurde, strano. Ed è la sagra dell’Hamsik può giocare da trequartista, Sarri è troppo integralista, Callejon punta con Gabbiandini nel 4312, Rog in mediana il più presto possibile, Sepe in porta. E chi più ne ha più ne metta.

Ma se la soluzione più semplice fosse: fidarsi del tecnico che nella sua prima stagione ci ha stupito per gioco e risultati? E ancora: se questa squadra, al netto degli infortuni patiti, avesse dei limiti che, nell’arco di un andamento normale di un campionato, la fanno flettere tra periodo brillanti e altri meno? Nessuna colpa, insomma. Difficile accettarlo quando hai un periodo nero e sei sesto in campionato, è chiaro. Eppure, in questo momento, non ci sono soluzioni che non siano diverse dall’affidarsi al tecnico e avere fiducia in questa squadra. Con tutti i suoi limiti. Tanti, pochi? Ognuno giunga alla sua risposta. Ma lo faccia il prima possibile. 

Il Napoli è sceso dal podio ma ci vuole risalire e deve sfruttare questa spinta verso il basso come leva per il rilancio, accettando i propri limiti e facendo di necessità, virtù.

Anche Napoli ha bisogno di compiere lo stesso percorso: accettare la difficoltà, momentanea o duratura che sia, guardare in faccia questo sesto posto, e ardere per desiderare di nuovo piazzamenti più alti.

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Carlo Papa è l'ideatore e il Direttore Responsabile de Il Partenopeo. Docente di diritto e giornalista pubblicista dal 2015
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