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Partenopeismi

L’opinione diventa fatto: il Napoli è più forte dell’anno scorso

4 ottobre 2015, una data che i tifosi del Napoli ricordano con grande piacere: gli azzurri umiliano il primo Milan di Mihajlovic. Finisce 0-4 per gli uomini di Sarri e, complici i risultati delle settimane immediatamente precedenti, nell’ambiente azzurro si comincia ad instillare goccia a goccia la mentalità della grande squadra. Poi si sa come andò a finire, ma il secondo posto in campionato con il record di punti e di gol fatti, oltre al titolo di campione d’inverno, sono dati incontrovertibili. Sabato sera, nella Scala del calcio, lo spettacolo con i rossoneri è tornato di nuovo in scena. Ha rivinto Sarri, stavolta imponendosi su Montella con un più risicato 1-2, tanto da far esclamare ai più che “stavolta si è vinto soffrendo”. Vero, ma è anche vero che questa squadra è più forte di quella dell’anno scorso.

A dirla tutta, questa era opinione del Partenopeo già da fine agosto, ma il motivo della vittoria è semplice ed evidente, solido come il granito, e parte proprio dal confronto con il Milan. Nel campionato passato il Napoli ebbe ragione di un Milan reduce dallo sfascio delle stagioni precedenti, costruito per larghi tratti senza né capo né coda ed affidato ad un allenatore che ha passato più tempo a scrollarsi di dosso l’etichetta di ex interista che a fare i reali interessi di Bacca e soci. Il Napoli vinse con quattro gol di scarto contro una squadra che a fine anno arrivò poi settima, scavalcata di quattro lunghezze dall’euro-Sassuolo.

Quest’estate in casa Milan hanno iniziato a programmare per davvero. Innanzitutto affidandosi a Vincenzo Montella, allenatore progettuale per antonomasia, facendo finalmente un mercato di prospettiva e consolidando quanto di buono ha fornito il settore giovanile negli ultimi tempi. Oggi il Milan punta dritto verso l’Europa, sarà solo il tempo a dire se si tratterà di Champions o Europa League. Fatto sta che il Napoli ha offerto una grande prestazione, a San Siro, contro una diretta concorrente nella corsa alle posizioni di vertice. Ad avvalorare la vittoria firmata da Insigne e Callejon c’è anche un eloquente dato statistico: quest’anno il Milan in casa aveva perso solo contro l’Udinese, l’11 settembre, raccogliendo poi sette vittorie e un pareggio, nel derby contro l’Inter. Vittorie come quella di sabato scorso non capitano a caso, la sofferenza è un dettaglio fisiologico.

Venendo al dunque, ribadendo che questa squadra supera quella di Higuaìn per distacco, la domanda è: dove può arrivare? Migliorarsi per una squadra che è arrivata seconda vuol dire vincere lo scudetto, ma già superare la quota di 82 punti sigillata a maggio 2016 vorrebbe dire tanto, soprattutto se quel punteggio rappresenta il record assoluto di punti ottenuti dalla squadra azzurra.

Le insidie più grosse tra gli uomini di Sarri e i suoi obiettivi, manco a dirlo, sono rappresentate dalle dirette concorrenti. La lotta per i due posti Champions quest’anno si è infiammata grazie a squadre che negli ultimi tempi non hanno esattamente brillato. Detto del Milan, la Roma ha finalmente trovato continuità grazie a Spalletti, l’Inter è in ripresa dopo il crollo finale dell’anno scorso, per non parlare della Lazio, ormai certezza più che sorpresa. Proprio contro queste ultime, il Napoli dovrà inanellare un trittico di scontri diretti tutti in trasferta: inutile dire che saranno banchi di prova decisivi. Non bisognerà abbassare la guardia da qui alla fine, considerando l’ovvia distrazione data dalla sfida al Real Madrid in Champions e le classiche partite “trappola” contro squadre medio piccole, storicamente ostiche. Il Napoli è più forte, ora è il momento di dimostrarlo.

About author

Paolo Esposito è laureato in Economia Aziendale. Per lavoro si occupa di tax auditing con particolare attenzione al transfer pricing, al financial accounting e alle business restructuring. Tuttavia crede che di calcio sia meglio parlare in napoletano.
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