Comunque vada si entrerà nella storia: il 2016-2017 finirà negli annali del Napoli come una delle 6 stagioni da “50 special”.
In oltre 90 anni di storia infatti il club azzurro è riuscito soltanto 4 volte a disputare 50 o più incontri stagionali: al netto delle differenze di formule tra competizioni europee e nazionali, analizzando nel dettaglio le annate in questione, si carpirà meglio il “peso specifico” degli impegni azzurri nell’arco delle 3 competizioni.
Stagione 1988-1989: il Napoli reduce dalla rimonta shock subita dal Milan l’anno precedente si ritrova ai nastri di partenza di una Serie A ampliata a 18 squadre. Il primo campionato extra large vede trionfare l’Inter di Trapattoni con gli azzurri secondi e staccati di ben lunghezze dai nerazzurri; ma è in Europa che gli azzurri dettano legge, arrivando fino in fondo per la prima volta in Coppa UEFA e sollevando il trofeo al Neckar Stadion di Stoccarda, al termine di una cavalcata vincente di ben 12 match e 6 turni (dai trentaduesimi alla finale, tutti ad eliminazione diretta con gare di andata e ritorno). Sembra profilarsi un altro “double” dopo l’accoppiata Scudetto-Coppa Italia di due anni prima, ma nella manifestazione tricolore a prevalere è la Sampdoria, abile a ribaltare lo 0-1 dell’andata con un sonoro 4-0 a Marassi. Era una Coppa Italia diversa da quella attuale, con ben due fasi a gironi e l’accesso alle gare ad eliminazione diretta dai quarti di finale, tutte con incontri di andata e ritorno. Furono 14 le partite disputate dagli azzurri per tentare di conquistare la coccarda tricolore, che si aggiunsero alle 34 in campionato ed alle 12 in Europa: in totale quindi ben 60 gare ufficiali per gli azzurri, in quella che rappresenta storicamente la stagione con più incontri disputati.
Stagione 2010-2011: il 6° posto della stagione precedente garantisce la qualificazione all’ultimo turno preliminare di Europa League, superato agevolmente contro l’Elfsborg. Attutito anche il cambio di bomber tra Quagliarella e Cavani, gli azzurri volano in campionato concludendolo al 3° posto e trovando per la prima volta in assoluto la qualificazione alla Champions; in Europa la qualificazione ai sedicesimi arriva in extremis, ma viene vanificata dall’eliminazione ad opera del Villareal, così come quella in Coppa Italia terminata soltanto ai rigori contro l’Inter. In tutto 50 apparizioni, divise tra le 38 in campionato, le 2 in Coppa Italia e le 10 in Europa League.
Stagione 2011-2012: il terzo Millennio rivede il Napoli nell’Europa che conta, anche se la vecchia Coppia dei Campioni ha cambiato nome in Champions League. Di acqua ne è passata sotto i ponti ed il calcio 2.0 vede una Serie a 20 squadre e 38 partite che però non vede gli uomini di Mazzarri lottare per il titolo come 12 mesi prima: sarà l’inizio dell’epopea bianconera targata Antonio Conte, con uno scudetto vinto da imbattuta ed un unico stop stagionale inflitto proprio dal Napoli nella finale di Coppa Italia all’Olimpico.
Ma è una Coppa Italia in versione “light” per i partenopei, ammessi direttamente dagli ottavi ad eliminazione diretta e partita secca (la formula di andata e ritorno resta ancorata alle sole semifinali) e bravi ad alzare il primo trofeo dell’era De Laurentiis. Anche in Europa le cose sono cambiate, con una formula praticamente opposta a quella della Coppa Italia: prima la fase a gironi con 6 gare assicurate a tutti, poi il via alla fase ad eliminazione diretta con Cavani e compagni che figurano tra le migliori 16 squadre, prima di arrendersi però al Chelsea futuro campione. Lo score complessivo conta 51 partite: oltre alle 38 partite di campionato si aggiungono le 8 in Champions e le 5 in Coppa Italia con la quarta coccarda in bacheca.
Stagione 2013-2014: l’avvento di Rafa Benitez coincide con il ritorno in Champions League ed il prosieguo del dominio juventino con Conte. In Europa però il Napoli scopre per la prima volta l’onta della “retrocessione”, dopo il 3° posto nella fase a gironi che vale l’accesso ai sedicesimi di Europa League, superati contro lo Swansea. Sarà il Porto poi a scrivere la parola fine sul cammino europeo azzurro; a “salvare” la stagione azzurra dando un senso ai 53 incontri disputati saranno il 3° posto in campionato ma soprattutto la quinta Coppa Italia in bacheca, vinta nella sera della vergogna (per gli incidenti tra ultras azzurri e romanisti e la morte di Ciro Esposito), il 3 maggio 2014 all’Olimpico contro la Fiorentina.
Stagione 2014-2015: ad un passo dalla storia ma con un pugno di mosche in mano. La sintesi perfetta della seconda ed ultima stagione targata Rafa Benitez, iniziata con lo shock di Bilbao al turno preliminare di Champions che si ripercuote anche in campionato con gli azzurri subito lontani dalla vetta, è nelle Coppe che l’annata azzurra prova a prendere una piega diversa. Messa in bacheca la Supercoppa Italiana a Doha prima di Natale, in Coppa Italia ed Europa League viene centrato l’accesso alle semifinali e la prospettiva di un triplete sembra concreta ma sbatte contro Lazio e Dnipro, entrambe abili a qualificarsi nei return match, seppur con qualche recriminazione arbitrale di troppo. Proprio la Lazio poi infliggerà l’ultima delusione, al termine di ben 59 partite (38 in A, 5 tra Supercoppa e Coppa Italia, 16 in Europa) con il blitz al San Paolo che vede sfumare il preliminare di Champions e pone fine all’avventura del duo Benitez-Bigon.
Quest’anno per ora sono garantite le 50 partite tra Italia ed Europa, ma una doppia impresa con Juventus e Real Madrid tra Coppa Italia e Champions, potrebbe far aumentare il numero degli impegni ed accrescere notevolmente il peso specifico di questa stagione.