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ADL, un dribbling alla Mertens

Abbiamo sbagliato. Avevamo pronosticato il mancato rinnovo di Dries Mertens e invece, da qualche ora, spopolano le immagini del folletto belga che, sorridente e soddisfatto, appone  la firma sul rinnovo contrattuale.

Si, abbiamo sbagliato previsione. E ne siamo felici.

A margine di questa inconsueta (almeno questo riconoscetecelo) ammissione di colpa, non possono, però, non giacere interessanti considerazioni:

Le indicazioni che ci giungono dai movimenti sottotellurici di mercato di queste ultime settimane testimoniano che la crescita del club azzurro ha raggiunto un punto di svolta:

per il primo anno – quello prossimo – la rosa a disposizione di Maurizio Sarri avrà bisogno di pochi innesti ma di grande qualità. Pochi, dicevamo. Un termine che solo qualche mese fa ci sembrava una bestemmia in quanto avrebbe finito per certificare il rallentamento della crescita qualitativa di questa squadra. Adesso è un prelibato e ben accetto vocabolo.

Ma l’esiguo numero di operazioni da compiere procura anche un altro grande vantaggio: poter investire quasi totalmente sui rinnovi piuttosto che su cartellini ex novo.

Il Napoli visto quest’anno è andato troppo forte, ha strabiliato, esaltato, meravigliato, ingolosito il palato di tutti, in primis quello di Aurelio De Laurentiis. Il Campionato è quasi finito e, a prescindere dalla posizione che occuperà il Napoli, la vetta la si sfiora con i polpastrelli. Un balzo in avanti in termini di classifica ma non solo. La qualità del gioco, l’amalgama, la convinzione, la coesione del gruppo, sono stati tutti elementi che hanno convinto il Presidente del Napoli che fosse giunto il momento di invertire la rotta.

Ed ecco, dunque, a margine di altri importanti segnali in tal senso, il rinnovo per eccezione, quello in controtendenza, quello che la logica adottata dal club fino a qualche mese fa non si lasciava preferire come ipotesi di mercato plausibile: Mertens rinnova davvero. Un segnale importantissimo.

Abbiamo sbagliato. Dicevamo. Ma abbiamo fallito completamente? Forse no.

Ripercorriamo rapidamente l’analisi fatta qualche tempo fa:

Per gli over 30 regole quasi scritte

“La politica societaria, con all’orizzonte irrinunciabili plusvalenze, ha sempre perseguito lungo la strada della cessione e del reinvestimento tecnico dei proventi”

Non lo espliciteranno mai. Ma il Napoli l’anno venturo vuol vincere davvero. Noi abbiamo semplicemente riportato e messo in evidenza il modus operandi della società partenopea degli ultimi anni. Rinnovare ed adeguare il contratto ad un calciatore di 30 anni suonati vuol dire aver cambiato strategia di mercato. Vuol dire essere consapevoli del fatto sia venuto il momento di provare a vincere.

L’area intasata

“Due sono gli scenari che reputiamo impossibili: il riutilizzo di Mertens come esterno d’attacco (si giustificherebbe ancor meno la prosecuzione del rapporto) e il mancato utilizzo di Milik a tempo pieno. Siamo meno certi sulla eventualità ad essere ceduto sia Pavoletti ma, l’assenso di Sarri in occasione del suo acquisto, non ci fa propendere per questa ipotesi”.

Abbiamo affermato che l’anno prossimo l’area sarebbe stata intasata, ed intasata sarà. Anche in questo il Napoli ha invertito la rotta: non più un attaccante principe con il vuoto alle spalle  ma un parco attaccanti di primissimo ordine da alternare. L’esperienza dell’attuale torneo ha messo paura sebbene abbia trovato, inaspettatamente, straordinarie soluzioni in corsa. Il Reparto offensivo del Napoli rimarrà inalterato nei numeri e forse assolutamente invariato a patto che  Pavoletti accetti il ruolo composto dall 80% di bravo ragazzo e stimato show-man e solo dal restante 20% di giocatore di calcio.

Gli occhi sulla plusvalenza

“Metterlo sul mercato durante la prossima sessione di mercato equivarrebbe a generare una plusvalenza di almeno un terzo del valore investito nel 2013”.

Ma c’è stata stavolta questa mega-offerta? Si è ripetuto lo scenario impronosticabile vissuto la scorsa estate con Gonzalo Higuian? Forse no. Ma a prescindere da ciò, il Napoli non ha ritenuto fondamentale rimpinguare le proprie casse con i proventi frutto di una plusvalenza. Il piatto non piange. A disposizione c’è ancora la seconda tranche dell’affare Higuain, ci saranno gli introiti della cessione di qualche esubero (Zapata su tutti) ma ci sarà soprattutto la consapevolezza che superare il prossimo preliminare vorrà dire avere la certezza assoluta di ottenere i ricavi Champions per i prossimi due campionati (viste le prossime 4 qualificazioni dirette nella massima competizione europea).

Una richiesta legittima

“La verità è che il pomo della discordia, come spesso accade, è il denaro”.

Al di là di tutte le fantomatiche questioni familiari, questo è stato il vero pomo della discordia. Il folletto belga pretendeva adeguamento e prolungamento ottenuti i quali, sono sparite tutte le problematiche.

Il Napoli ha dunque svoltato. E se le voci di un interessamento per Gialuigi Donnarumma avessero davvero un fondamento, vorrebbe dire che al di là dell’incrocio ci aspetta un panorama mozzafiato.

 

 

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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