All’ottava stagione consecutiva in Europa, il Napoli si ritrova ad affrontare la sua quarta partecipazione alla Champions League, la prima da qualificata dopo il turno preliminare: al di là del morbido sorteggio di Nyon che ha visto Mertens e compagni inseriti nel girone F con Manchester City, Feyenoord e Shakthar Donetsk, è un altro aspetto che sembra di buon auspicio in vista della qualificazione.
Otto qualificazioni in Europa ed un bilancio in perfetta parità con 4 fasi a gironi in Champions e 4 in Europa League (con una fase ad eliminazione diretta in più ed una a gironi dopo il famoso preliminare perso a Bilbao), ma ciò che balza maggiormente agli occhi è una curiosa proporzione: ogni volta che gli azzurri iniziano e concludono il girone di Europa League in casa raggiungono la qualificazione ai sedicesimi di finale, circostanza che si capovolge in Champions quando si è brindato per il passaggio agli ottavi di finale sempre lontano da Fuorigrotta.
A fare da eccezione una sola sfortunata stagione, quella 2013-2014 quando con 12 punti gli azzurri salutarono la Champions e furono retrocessi in Europa League, “colpa” forse dell’illusorio esordio vincente contro il Borussia Dortmund al quale fecero seguito le lacrime dopo l’inutile successo contro l’Arsenal.
Scongiuri a parte, rispetto ad un anno fa c’è un ulteriore dato di buon auspicio: da Kiev a Kharkiv si ritorna in Ucraina e si rigioca il 13 settembre, sperando che ad Arek Milik fischino le orecchie ripensando a 365 giorni fa…