Evidentemente l’Ordine dei giornalisti non ha maturato le meritate ferie estive considerato il fatto che in pieno luglio è chiamato in causa per insorgere.
Motivo? Le parole dette da Aurelio de Laurentiis in conferenza stampa di presentazione di Carlo Ancelotti non sono proprio andate giù.
La categoria si è sentita attaccata e minacciata. Ma da cosa? Da chi?
Facciamo un passo indietro.
Conferenza stampa di presentazione di Carlo Ancelotti, lui – Il Presidente – stava per andare via, si era quasi alzato in piedi, così come i tanti presenti nella sala del grazioso teatro comunale, anche il brusio del cumulo di voci stava prendendo piede, quando ad un certo punto si china sul microfono, lo stringe con due mani e fa l’ultimo annuncio ai presenti.
Il silenzio riprende in un attimo il suo posto.
“Pretendo che quello che viene detto dal sottoscritto e dai miei tesserati venga riportato per quello che vale. Non voglio che qualcuno butti la palla in mischia per creare casini”
Poi una carezza dopo lo sculaccione:
“Io sono disposto a darvi tutto, anche di più, ma voi dovete essere rispettosi della verità e non usare la mediadicità per fare colpo chissà su chi”.
Come chiosa, poi, quella che è stata definita dalle tante orecchie presenti una minaccia:
“Se non dovesse accadere non vi dovete inquietare se poi mi ritiro e ritiro il Calcio Napoli dal rapporto con la stampa. Io pretendo solo serietà, professionalità e serenità”.
Difendersi da queste parole troviamo sia davvero fuori luogo. Risentirsi per esternazioni di questo tipo vuol dire alimentare ulteriormente la poca stima che evidentemente il Presidente nutre nei confronti di un certo modo di fare informazione.
Freniamo gli istinti e i più reconditi e immotivati irriflessi critici e limitiamoci a fare una cosa che abbiamo imparato a fare alle scuole elementari: leggere. O a fare qualcosa che abbiamo imparato ancor prima: ascoltare. Cosa ha detto il Presidente di offensivo? Quale mortale frecciata ha lanciato Don Aurelio?
Aurelio De Laurentiis ha solo chiesto ai presenti di riportare fedelmente ciò che viene comunicato. In altre parole ha chiesto ai giornalisti di fare semplicemente il lavoro per cui sono abilitati: informare.
Non ci ergeremo a valutatori o bilancini per la misurazione delle buaggini che si sono accomodate un po’ qui e un po’ lì su carta stampata, siti web e Tv, ma vi invitiamo semplicemente ad osservare cosa si è scatenato a seguito dell’infortunio che ha subìto il giovane portiere Meret.
Ci si è imbattuti, da lettori, in paventate mosse di mercato cautelative, in un mare di rammarico per aver acquistato non un portiere ma un uomo di cristallo.
L’appello di ADL sembra già precipitato nel vuoto. Come dargli torto?