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Una meravigliosa stagione rinascimentale

Sono appena trascorsi giorni intensi in casa Napoli. Paradossalmente il Napoli non c’entra nulla, se non nel trait d’union che lo collega al vero affare dell’estate: l’acquisto del Bari da parte di Aurelio De Laurentiis. Che taluni esperti di finanza, sono certi che ADL col Bari ci perderà, almeno nel breve-medio termine.

E’ così che mi viene in mente di contattare Gianluigi Noviello, grande esperto di calcio dilettantistico, appassionato di statistica, nonché penna sopraffina al servizio del nostro giornale. Parte una chiacchierata a base di numeri, dati e proiezioni, al termine della quale riusciamo abbastanza agevolmente a confutare quelle tesi.

Paolo: ciao Gianluigi, ti ho mandato il prospetto di conto economico, ti va di compilarlo insieme?

Gianluigi: Espo’, ti sei svegliato con quella testa di lunedì mattina… cominciamo va!

P: allora Gian, la prima voce recita “Ricavi da gare”.

G: partiamo dal fatto che il San Nicola è molto grande. Ovviamente non si riempirà sempre, quindi consideriamo una partecipazione media di 15 mila spettatori. Ad una media di 10 euro a biglietto (5 in curva e 15 in settori più costosi), le 17 giornate in casa dovrebbero quindi fruttare oltre due milioni e mezzo.

P: due milioni cinque e cinquanta per la precisione. Poi ci sono i ricavi tv: non prendo come parametro il Napoli Soccer, che in serie C incassava da Sky più di due milioni, ma il Parma sempre in D si attestò intorno ai 200 mila euro. Mi sai dire qualcosa sui ricavi commerciali?

G: sì, penso che uno sponsor ufficiale lo trovino, anche se è difficile a quei livelli. Di sicuro il fornitore tecnico nei dilettanti ad alti livelli paga cifre che si aggirano sui centomila euro.

P: benissimo, abbiamo già una prima proiezione del fatturato netto, siamo appena sotto i tre milioni di euro. Adesso mi affido a te per i costi: ingaggi, struttura e ammortamenti, cosa mi dici?

G: per fare una serie D che punti dritto al rientro immediato tra i pro, tra stipendi di calciatori e staff di tutte le squadre (incluse le giovanili) ci vogliono 700 mila euro, ai quali bisogna aggiungerne altri 500 mila tra acquisizione del titolo sportivo, fitto del San Nicola e altre spese vive come trasferte e costi residuali. Gli ammortamenti non credo incidano molto, perché almeno nell’immediato si punterà su calciatori svincolati o in prestito.

P: quindi è verosimile una stima di spesa sui 300 mila euro?

G: penso di sì, nei dilettanti anche a pieno regime non si spende molto di più.

P: quindi, considerato che al Bari con tutta probabilità calcoleranno l’ammortamento con il criterio “accelerato” (come al Napoli), il calcolo è semplice. Non avendo calciatori in rosa in quanto la società è al suo primo anno di vita, basta calcolare il 30% sulla spesa potenziale per i cartellini. Il risultato fa 90 mila euro.

G: è finita qui?

P: penso proprio di sì. In conferenza stampa non si è parlato di finanziamenti di nessun genere, come invece fu per il Napoli a suo tempo, quindi non si andrà oltre rispetto alla gestione caratteristica. Ti rimando il prospetto, stavolta compilato:

G: questo significa non solo che non ci perde fin dal primo anno, ma che ci guadagna pure un bel po’!

P: sì, se proprio vogliamo spaccare il capello in quattro su quell’utile ci sarebbero da pagare il 24% di IRES e il 3,9% di IRAP, qualcosa di poco superiore ai 400 mila euro, ma tutto il resto rappresenterebbe utile netto.

G: …da girare a riserva!

P: Ovvio.

About author

Paolo Esposito è laureato in Economia Aziendale. Per lavoro si occupa di tax auditing con particolare attenzione al transfer pricing, al financial accounting e alle business restructuring. Tuttavia crede che di calcio sia meglio parlare in napoletano.
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