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Calciomercato

Timore si, sfiducia no

“Sono un po’ scettico in merito alla chiusura del calciomercato del Napoli. Credo non arrivi più nessuno, tanto meno giocatori “di nome“.

Siamo in pieno clima bellico e Paolo Esposito, stimato autore di questa testata, si adegua gettando nella chat redazionale questa bomba.

Ne viene fuori una discussione interessante, che incarna due filosofie, due approcci al tema, due visioni diametralmente opposte, entrambe rispettabili, le stesse che animano il tifoso napoletano che, tra stanchezza e fibrillazione, attende il grande colpo di Aurelio De Laurentiis.

Vi proponiamo integralmente e senza veli il prosieguo del dialogo tra due autori de IlPartenopeo.it

Guido Gaglione

Paolo, ma che dici? Perché questa visione drastica?

Paolo Esposito

1) Il mio non è pessimismo, mi baso semplicemente su un ragionamento storico. Il Napoli, eccetto Higuain, non ha mai ingaggiato giocatori affermati a livello internazionale e soprattutto non a certe cifre, quindi non credo ai 60/80 milioni pronti per essere investiti.

2) Tanti nomi di un certo livello sono stati accostati al Napoli negli ultimi anni, da Mascherano a Skrtel, da Di Maria a Cavani, ma il risultato è stato sempre lo stesso: non è arrivato nessuno di essi.

3) Le trattative del Napoli non sono mai semplici e veloci, dubito che in meno di un mese possa accadere chissà cosa.

Guido Gaglione

Io sono invece ottimista e, pensa, sfido pure la mia indole che, solitamente, va in direzione opposta!

Ti contesto punto per punto, partendo dal primo: che non arrivi nessuno lo escludo categoricamente, questa è davvero una visione catastrofica. Il Napoli in passato è sempre stato criptico sul mercato per cui si è potuto permettere di disattendere le aspettative. Sai cosa ha disatteso? Le infinite ed infondate voci dei cosiddetti ben informati, non ha mai smentito se stesso. Stavolta è diverso, a sbilanciarsi è stato esso stesso, è stato il suo allenatore. Disattendere, stavolta, significherebbe davvero fare una pessima figura. E il Napoli non la farà.

Sul Nome di grido il discorso va un attimo scisso: un conto sono i nomi di grido, un altro sono quelli costosi. Non sempre le due cose vanno di pari passo. Ad esempio: Gonzalo Higuain era sia oneroso che di grido. Albiol e Callejon erano solo di grido, perlomeno in merito alla prestigiosa provenienza.

Mi trovi d’accordo quando definisci utopia un investimento di 60/80 milioni per un solo calciatore (stesso motivo per cui non ho creduto un solo istante alla conclusione dell’affare Pepè), anche io credo siano fuori budget per quella che è la dimensione del Napoli, ma 50 no, assolutamente. Il Napoli ha già dimostrato (e lo ha fatto alzando sempre più l’asticella) che quando ha creduto fortemente in un calciatore ha speso eccome: Milik (35 milioni) Manolas (36 milioni), Fabian Ruiz (30 milioni), Meret (25 milioni), addirittura Verdi 25 (milioni), ne sono la prova.

Paolo Esposito

Anche io faccio una scissione allora.

Higuain, Albiol, Callejon e Manolas sono calciatori già affermati, provenienti da grandi piazze, presi però per sostituire calciatori andati via o per colmare buchi tattici dovuti al cambio modulo (epocale il passaggio da Mazzarri a Benitez). Gli altri, anche se ben pagati, sono giovani in cerca di una definitiva consacrazione, peraltro non sempre avvenuta a Napoli o comunque non in modo così rapido ed efficace.

Quest’anno è diverso, perché almeno numericamente la rosa è completa in tutti i reparti, quindi non si tratta di completare ma di mettere una ciliegina su una torta (per me ottima, ci mancherebbe) e non so quanto De Laurentiis ne sia propenso.

Si parla di ulteriori cessioni, che senz’altro sarebbero in grado di finanziare il colpo (o i colpi), ma parliamo di esuberi, la rosa resterebbe completa e competitiva.

Sull’esporsi da parte di De Laurentiis, ti faccio una domanda: quante volte ha detto “Se son rose fioriranno” senza che sia mai fiorito nulla?

Guido Gaglione

Molte volte. Infatti ADL non l’ho proprio citato. Anzi, forse è quello che si è esposto meno. In fondo che ha detto? Il suo sorriso sornione si è laconicamente lasciato andare all’inutile frase: “chi vivrà vedrà”. Quello che si è esposto eccome è stato Carlo Ancelotti. E ti chiedo: lo fai così sprovveduto?

Paolo Esposito

Per nulla, anzi, Ancelotti sta chiaramente lanciando dei segnali, non una lista della spesa “alla Roberto Mancini” ma poche e semplici indicazioni per mettere in atto la sua idea di calcio.

D’altronde, proprio De Laurentiis qualche mese fa parlava di “estate ancelottiana”, direi che è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti.

Guido Gaglione

Appunto. Penso su questo si possa convergere, no? Ancelotti ha parlato perchè ha voluto parlare. Avrebbe potuto non dir nulla, come spesso decidono di fare gli addetti ai lavori. Allora la vera domanda è: perchè ha deciso di parlare? Io credo lo abbia fatto di concerto con la società per aumentare la concorrenza tra i papabili e non farsi prendere per il collo da nessuno. Concordi?

Paolo Esposito

Premetto che a me piace l’idea di allenatore manager, un collaboratore del Ds che gli indichi gli obiettivi.

Perché ha parlato? Secondo me per diversi motivi: quel che dici è giusto, impossibile che le sue parole restino nell’aria senza scatenare concorrenza tra gli obiettivi, ma ci metto anche un altro elemento: spesso i tifosi rimproverano l’allenatore di non imposti con la proprietà. Ecco, a me le parole di Ancelotti spesso sembrano un messaggio del tipo “Non dite che non l’avevo detto”.

Guido Gaglione

Ma perchè ci vuoi vedere del marcio? Perchè deve passare il messaggio che Presidente e allenatore siano in rottura? Io ho sempre percepito dalle parole di Ancelotti grande unità di intenti con la società. Dal primo giorno in cui è arrivato sino all’ultima conferenza stampa a cui ho assistito. Nei suoi occhi ci ho sempre letto grande serenità e convinzione nelle mosse societarie.

Paolo Esposito

Non ci vedo del marcio, ci mancherebbe. Dico solo che Ancelotti è bravo, umile, ma diretto nelle sue affermazioni. È il classico interlocutore genuino che ti dice patti chiari e amicizia lunga. E quella con Aurelio spero che duri a lungo.

Guido Gaglione

Il Napoli, comunque, il bumbone da 50 polpette lo può prendere, quindi hai torto più del tuo pessimismo.

Poi mi dici di temere il fatto che negli ultimi anni siano stati fatti tanti nomi di un certo livello (da Mascherano a Skrtel, da Di Maria a Cavani), tutti con lo stesso esito negativo. Bene, io ti chiedo: chi ha fatto questi nomi? Il Napoli o una stampa malata di sovra-eccitazione popolare?

Paolo Esposito

Quello è il giochino che più odio, soprattutto perché al di là dei nomi altisonanti, molti di essi la gente non li ha mai sentiti nominare.

Guido Gaglione

Appunto, allora perchè critichi il Napoli sottolineando che il finale è sempre stato lo stesso?

Paolo Esposito

Mettiamola così: non vorrei che finisse male anche stavolta.

Guido Gaglione

Capisco il timore, non la sfiducia.

Paolo Esposito

Abbiamo anche il titolo: “Timore sì, sfiducia no”.

Guido Gaglione

Grazie per il titolo, a buon rendere!

Sul terzo punto concordo ancora meno. Mi spieghi perchè mai la lentezza e la scrupolosità nelle operazioni di mercato debbano essere etichettate come cosa negativa?

Nella sessione estiva dello scorso calciomercato, l’Inter e la Roma hanno ufficializzato quasi subito rispettivamente Nainggolan e Pastore. Era il 26 giugno del 2018. Avevamo tutti in bocca il sapore del rammarico. Poi sappiamo come è finita.

Non farti prendere (come accade a tanti) dall’ansia (e detto da un ansiogeno come me è tutto dire). Tu che sei il nostro “fuoriclasse” in materie economiche, sai bene che è merito di questa cura dei dettagli il successo imprenditoriale dell’azienda-Napoli, no?

Paolo Esposito

Sono ansioso per un semplice motivo: il calciomercato ha dei tempi, non puoi pensare di arrivare all’ultimo giorno lamentandoti dei prestampati della Lega.

Guido Gaglione

Temi un soriano-bis?

Paolo Esposito

Potrei fare tanti nomi.

Guido Gaglione

Immagini Cristiano Giuntoli col contratto di James Rodriguez tra le mani e la faccia schiattata sulla porta chiusa dell’Ata Hotel di Milano?

Paolo Esposito

C’è anche da dire che spesso Tv e siti creano ansia su trattative non più esistenti, però, ad esempio, ricordo De Ceglie, sfumato ai tempi di Marino con la scusa che non avevano la documentazione pronta. Oppure Victor Ruiz, non ufficializzato perché il fax non funzionava.

Guido Gaglione

Sicuramente degli errori sono stati fatti, ma la società è cresciuta, aveva bisogno di fare esperienza. Stai comunque riportando esempi di quando avevi 5 anni. Gli ultimi anni hanno visto un Napoli in grande spolvero dietro la scrivania, no?

Paolo Esposito

Magari… vorrebbe dire che sto per iniziare le medie insieme a Carletto Papa. La società, comunque, ha fatto tesoro delle esperienze fatte. È cresciuta sia economicamente che come immagine (basti pensare alle amichevoli che facciamo oggi rispetto a 5 anni fa), ecco perché auspico finalmente un colpo a sensazione. Penso che ce lo meritiamo anche noi, no?

Guido Gaglione

Sicuramente si! Comunque, Paolè, per concludere, stammi a sentire: spegni la Tv, non leggere più pseudo-notizie di mercato, lascia inesplose le varie bombe di mercato che ti propinano e attendi. Il Napoli si farà.

Paolo Esposito: Tv ormai non ne vedo più. I siti purtroppo sono quello che sono, ce lo diciamo spesso anche in chat redazionale.

Passerà, il 2 settembre è vicino.

About author

Paolo Esposito è laureato in Economia Aziendale. Per lavoro si occupa di tax auditing con particolare attenzione al transfer pricing, al financial accounting e alle business restructuring. Tuttavia crede che di calcio sia meglio parlare in napoletano.
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