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Il diamante che verrà

Stiamo per imboccare il rettilineo finale. A cavallo dell’immaginario spartiacque di Ferragosto, le ultime tre settimane di calciomercato di solito sono quelle in cui si fanno gli affari migliori.

Noi partiamo da un presupposto semplice: il Napoli, così com’è, è una squadra forte e completa in tutti i reparti. Non manca niente ma, se proprio si vuole aggiungere un ingrediente a questo piatto ben assortito, quell’ingrediente deve necessariamente essere di alta qualità.

A tal proposito, Cristiano Giuntoli, in diretta dal Michigan Stadium, ha tracciato le linee guida di quel che potrà essere il prodotto finito di questo scorcio finale di sessione estiva.

Prima domanda: c’è qualche situazione che agevola il mercato del Napoli, tipo Neymar al Real Madrid? Il direttore sportivo azzurro è subito chiaro, parlando di “occasioni da cogliere”. Il Napoli baderà prima di tutto alle sue esigenze.

Il Napoli prenderà qualcuno tra i nomi ampiamente snocciolati nelle scorse settimane o potrebbe esserci qualche sorpresa? Qui Giuntoli mette un po’ di pepe nel dibattito, ammettendo che esistono piste non ancora di dominio pubblico.

Colpo da sogno? No, il Napoli predilige calciatori funzionali.

La domanda più importante ruota intorno ai profili seguiti nel corso di questa estate. Qui Cristiano non ricorre a mezzi termini: “Stiamo cercando un attaccante, un calciatore offensivo che abbia la capacità di ribaltare l’azione in modo veloce”.

L’indicazione è chiara, fa giusto il paio con le dichiarazioni che De Laurentiis ha rilasciato a ESPN appena atterrati negli Stati Uniti. Arriverà un solo calciatore, un attaccante con caratteristiche ben precise.

Il presidente si è anche lasciato scappare che, nel corso dei vari vertici di mercato, i tre protagonisti principali hanno fornito altrettante idee diverse. Volendo fare nomi e cognomi, De Laurentiis pensa a Lozano, Ancelotti ha in mente James mentre Giuntoli potrebbe tirare fuori all’ultimo momento un sorprendente coniglio dal cilindro. Magari quel Mauro Icardi di cui tanto si parla, dati i buoni rapporti con Marotta e i continui contatti con Wanda Nara.

Ognuno di questi giocatori, a modo suo, è peculiare ed ognuna di queste trattative, lo ha detto anche Giuntoli, ha le sue difficoltà.

A settembre torneremo diffusamente sul tema del bilancio, per precisione e completezza è meglio parlarne a mercato finito. Ad oggi possiamo solo dire che il Napoli ha comprato giocatori per 90 milioni e ne ha ceduti (qualcuno a titolo temporaneo) per 48.

Cedere ulteriori esuberi come Verdi, Ounas e Hysaj, a spanne, farebbe incassare una sessantina di milioni, consentendo così di investire qualche spicciolo di extra liquidità. Ma non è escluso che taluni, se non tutti, possano a loro volta andare via in prestito con diritto o obbligo di riscatto. In questo caso gli scenari cambierebbero nettamente.

In termini di bilancio, calciatori come Icardi e Lozano, sarebbero costosi ma ampiamente ammortizzabili. Parliamo di un ’93 e di un ’95, che in un orizzonte temporale di quattro anni avrebbero rispettivamente 30 e 28 anni. Ci sarebbe, quindi, un buon margine per considerarli ancora vendibili e, di conseguenza, realizzare una plusvalenza.

Per James Rodriguez il discorso è diverso. Arrivato a 28 anni, è un calciatore che, in contesti ad alta competitività, ha reso solo con Ancelotti, a Madrid e poi a Monaco. Il che è una garanzia ma, considerati il tempo di adattamento al calcio italiano, la preparazione pressoché assente e le pressioni che avrà praticamente da subito, è legittimo da parte di De Laurentiis pretendere le stesse condizioni – prestito con diritto di riscatto – offerte dal Real al Bayern due anni fa.

Il prestito, come detto anche in un altro recente articolo, consente al Napoli di capire il valore del giocatore in modo sereno, senza appesantire preventivamente la voce costi del conto economico.

Seguendo le dichiarazioni ufficiali e i dati di fatto, lo scenario, da qui alla fine, non dovrebbe discostarsi molto da questo punto; arriverà un solo calciatore, un attaccante di qualità superiore. Con un occhio alla classifica e uno ai conti. Come sempre del resto.

About author

Paolo Esposito è laureato in Economia Aziendale. Per lavoro si occupa di tax auditing con particolare attenzione al transfer pricing, al financial accounting e alle business restructuring. Tuttavia crede che di calcio sia meglio parlare in napoletano.
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