Questo campionato, ad oggi, sembra non avere padroni indiscussi. Lo dice la classifica.
Eppure, c’è una squadra che sembra avere una marcia in più, è il Milan. Lo abbiamo visto anche ieri sera, incappato in una serata storta, la prima di questo campionato.
Storta perché ha ceduto due punti al Parma. Storta perché non ha sciorinato il solito calcio. Storta perché è stata raddrizzata solo da un Teo Hernandez che viaggia in motorino nonostante i divieti del decreto.
Eppure, in questa squadra, anche ieri sera, c’abbiamo visto l’unica cosa che non vediamo con una certa costanza in nessun’altra squadra del campionato: cazzimma, desiderio di non perdere, voglia sfrenata di recuperare e ribaltarla, anche sotto di due reti.
I ritmi partita sono sempre molto alti, i cali di tensione rarissimi, il pressing sempre alto, l’aggressività sempre al massimo. Perché i rossoneri riescono a fare ciò per novanta minuti e in tutte le gare? Perché le altre, comprese le corazzate Inter e Juventus, non riescono?
Al netto del fatto che – ci sembra abbastanza evidente – il Milan, a differenza delle altre, ci sembra aver distribuito in maniera disomogenea le energie tra Europa e Campionato, la differenza con le contendenti la fa l’autostima.
Il Milan è una squadra convinta dei propri mezzi, anche monca di un pilastro che, nonostante l’età, tutt’è tranne che arrugginito e cadente.
Ha cominciato la stagione in sordina, reduce da stagioni fallimentari, poi, sono arrivate le vittorie, i primi punti. La classifica l’ha proiettato in cima, in quel posto incantevole quanto spaventoso, ma che regala adrenalina, brio, eccitazione, convinzione.
Vantarsi fa bene. Convincersi fa bene. E i ragazzi di Pioli (per molti diventato adesso un mago del pallone) si son detti per la prima volta in questi anni che sono forti.
L’autostima, a questi livelli, conta più della tecnica, a meno che non ci si trovi dinanzi a mostri sacri che rispondono al nome di Cristiano Ronaldo.
Di esempi ne abbiamo tanti: Dybala? Una furia l’anno passato, un calciatore in crisi profonda quest’anno, vittima di un processo di disistima galoppante che lo ha depotenziato. Forse, e diciamo forse, il golletto di ieri gli consentirà di ritrovarsi.
Lozano? Una pippa clamorosa l’anno passato, l’ancora degli azzurri in questa stagione.
Gli esempi sarebbero innumerevoli. Superfluo continuare.
E allora, lasciamo perdere le varie iscrizioni ai partiti Gattuso SI Gattuso NO, 4-2-3-1 SI 4-2-3-1 NO. Tempo quasi sprecato.
Cerchiamo di concentrarci e lavorare duro per immagazzinare punti e infiocchettare la classifica. Solo così diventeremo forti nella testa. Solo così scenderemo sempre in campo con il coltello tra i denti. Solo così i nostri avversari avranno sempre paura di noi.
Come pensate che sia nata la magia del Napoli sarriano?