Napoli non merita la fredda chiusura di De Laurentiis a Mertens.
Ma non merita nemmeno il silenzio del belga.
Riavvolgiamo il nastro.
Mertens dichiara amore infinito a Napoli e al Napoli ed esprime la sua assoluta priorità: rimanere a giocare a calcio nello stadio che fu di Diego Armando Maradona.
Questo è il contenuto delle sue ultime dichiarazioni in merito al suo futuro divenuto, poi, più nebuloso che mai.
De Laurentiis – invece – ha giocato a nascondino per un po’ di tempo poi ha cambiato giochino e si è seduto attorno al tavolo del tornaconto personale.
Anche se le dichiarazioni rilasciate non fanno una grinza: caro Ciro, ti vogliamo tutti bene, ti siamo tanto grati e, soprattutto in virtù di questo (visto che hai già 35 anni), ti offriamo il massimo che possiamo.
Un massimo che, per noi che abbiamo ascoltato, è andato ben oltre il massimo che concede una logica senza cuore.
Sarà vero? Sarà una bugia? Non lo sappiamo.
Ma lo sa Mertens.
Ed è per questo che il suo silenzio diventa una colpa.
Ci perdonerete l’enorme fatica che facciamo nel divagare dal tema che stiamo per introdurre ma non possiamo fare altro che ribadirlo: l’enorme lavoro che c’è da fare in questa piazza è relativo alla comunicazione, agli aspetti comportamentali destinati ai napoletani che destano più di qualche perplessità.
Ma perché dobbiamo sempre essere trattati per quelli che non capiscono?
Perché dobbiamo veder variare situazioni e subirle senza che ci venga spiegato il perché?
Perché dobbiamo avere dinanzi agli occhi, nella migliore delle ipotesi, due versioni discordanti?
Perché dobbiamo sempre chiederci: ma chi ci ha detto la verità?
Ma veramente pensate che non siamo capaci di capire che è giusto che un club faccia delle scelte, anche dolorose, anche razionali, anche diametralmente opposte a quelle che suggerisce il cuore?
Veramente pensate che non siamo capaci di capire che una piazza ed una città si può amare ma, contestualmente, un calciatore può scegliere una destinazione diversa per denaro, per il futuro di un figlio, per scrollarsi di dosso un amore che dopo nove lunghi anni può diventare asfissia?
Veramente ci fate così bigotti, così arretrati?
Cari protagonisti in causa, scrollatevi una volta e per sempre di dosso questa immagine del napoletano beghino e incapace di comprendere e fate le cose così come vanno fatte: organizzate una bella conferenza stampa, vi sedete uno accanto all’altro ed esternate in maniera chiara i motivi del mancato accordo.
E state sereni: dinanzi alla verità il napoletano comprenderà entrambi.
Rispetto e considerazione degne di questo nome non meritano sceneggiature cinematografiche ma si traducono, solo ed esclusivamente, in una azione di questo tipo.