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E adesso calma, calma

Noi vogliamo il bene del Napoli, quindi, adesso, non ci esaltiamo.

Così come non c’era da deprimersi in una fase di mercato, assolutamente transitoria, in cui si era solo demolito.

L’esaltazione, l’entusiasmo e i voli pindarici, devono appartenere ai tifosi, non ai giornalisti.

Il compito della stampa deve essere raccontare, non enfatizzare per alimentare entusiasmi sopiti.

Quindi, cosa abbiamo da raccontare? Quali devono essere i cardini della narrazione attuale?

Alla gente va detto che il Napoli sul mercato sa muoversi, ha sempre saputo farlo.

Così come ha sempre saputo agire sul tavolo dell’economia, sempre minuziosa, oculata, chirurgica, capace di tenere in salute il ciuccio.

Ai tifosi va detto che il Napoli sta concludendo la sua rivoluzione sul mercato in maniera congrua e sensata.

I profili sono interessanti, prospettici e di grande qualità potenziale.

In casacca azzurra, sfera portiere a parte, non sono arrivati e non arriveranno calciatori finiti.

Il Napoli ha puntato su calciatori potenzialmente fortissimi (Kvaratskhelia e Raspadori) su tutti o calciatori di qualità assoluta che hanno bisogno di rilanciarsi perché incappati in stagioni negative (Ndombelè).

Questo significherebbe essere da scudetto? No.

Il Napoli non sarebbe da scudetto.

Per esserlo, dovrebbero innescarsi una serie di situazioni contestuali, in primis, l’esplosione immediata di tutti i giovani calciatori di talento individuati, unitamente ad una piazza coesa, ad una stampa giusta, ad uno stadio paziente che torni a bollire di passione incondizionata.

Condizioni facili da concatenare? Niente affatto. Ma possiamo provarci. Cominciando a fare la nostra parte.

Sarà un Napoli giovane e voglioso, un Napoli di talento ma, soprattutto, un Napoli che andrà aiutato e aspettato.

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.