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Campo

L’abito farà il monaco?

Vinceremo il tricolor.

Calmi, non è una previsione. Al massimo è un auspicio. Di certo, oggi, è solo un coro da stadio.

Il ritiro di Dimaro si è concluso. Sotto la pioggia e un bel freschetto.

Assieme all’acqua sono piovute tante speranze, poche certezze.

Il Napoli ha un grande staff tecnico e un grande allenatore.

Questa è una certezza.

Lo dice la storia ma lo dice anche l’impatto che questi professionisti hanno avuto sulla squadra e sull’ambiente.

L’entusiasmo lo hanno riportato loro, e vabbè.

E’ bastata la storia ad imporre un’inversione di tendenza rispetto alla depressione calcistica che ci aveva sommerso.

Ma qui in Trentino li abbiamo anche visti ed ascoltati e dobbiamo dire che competenza, professionalità, serietà e capacità comunicative, hanno condito il loro operato.

L’impatto sulla squadra e sull’ambiente c’è stato. Eccome se c’è stato.

Sia da un punto di vista empatico che strettamente legato al campo.

Si trattava di rivoluzionare tatticamente e scalzare abitudini radicate ma la fatica è sembrata ridotta rispetto a quanto si temeva.

Sono bastate serietà ed intensità per mettere mattone dopo mattone e costruire un’ideologia nuova di zecca.

Nessuno è stato massacrato, sia chiaro.

L’atletismo è uno dei punti cardini delle strategie di Antonio Conte ma non stiamo parlando delle infinite e ripetute scarpinate zemaniane.

Fatica si – soprattutto per qualcuno forse non abituato – ma non esageriamo.

L’intelaiatura esiste già. E ci piace.

Squadra corta, compatta, distanze tra i reparti prive di pericolose praterie.

In così poco tempo è tanta roba.

Adesso bisogna capire chi avrà il compito di colorare questo bel disegno.

Nessuno lo dice, ma non è un bel vedere per nessuno assistere ad un cantiere aperto nel pieno delle lavorazioni.

Sarebbe tutt’altra cosa godersi una costruzione portata a termine e valutarne la bellezza.

Ma va bene così. Deve per forza andar bene così.

Se scoliamo la pasta dopo trenta secondi è difficile mangiarsela cotta.

Quindi aspettiamo.

Attendiamo che gli interpreti reali si impossessino di questa maglia e ne incarnino lo spirito.

Poi vedremo. E valuteremo.

Per il momento siamo contenti. Contenti di aver rivisto un ritiro precampionato e non perché fossimo assenti noi l’estate scorsa da queste parti.

Non ci esaltiamo per le cose belle che abbiamo visto, non ci deprimiamo per il tempo che scorre via veloce impedendo al ciuccio di assomigliare a sé stesso.

Aspettiamo pazientemente.

Schopenhauer diceva che la gente comune pensa solo a passare il tempo e chi ha un po’ di ingegno ad utilizzarlo.

Non possiamo che aggrapparci alla speranza che chi sta operando sul mercato non sia gente comune.

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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