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Calciomercato

Invito alla calma

Puntuale, l’altalena emotiva preannunciata ha preso forma.

Niente più lamentele, niente più attacchi. Niente più bocciature.

Il Napoli ha sorpreso tutti.

L’arrivo di Lukaku ha disintegrato l’immagine iconica di Osimhen, quello di McTominay ha esaltato anche gli scettici più incalliti.

E quindi, tutto apposto.

Grande Napoli. Grande De Laurentiis.

Quello che si è smarrito, come capita sempre, è l’equilibrio.

L’entusiasmo che si respira in queste ore è in parte giustificato.

Lukaku si porta dietro legittime perplessità viste le sue recenti performance ma stiamo parlando, comunque, di un assoluto top.

Per lui parla un curriculum di tutto rispetto.

L’inglese è, sulla carta, un gran colpo. Profilo internazionale, skills di prim’ordine e in linea con quelle che sono le richieste languide di un centrocampo monco.

D’altra parte – invece – sono frutto di una narrazione condizionante.

Colpi di normale entità è ovvio si trasformino magicamente in mosse eccellenti se l’immobilismo societario che li ha anticipati viene definito scandaloso ed evidenziato con la stessa frequenza con cui i conigli sfornano figli.

E’ vero, la società è stata lenta e improduttiva nella prima fase del mercato, cosa che andava correttamente segnalata.

Ma non enfatizzata.

Era giusto attendere la fine delle operazioni per trarre conclusioni.

Ma ciò importa poco.

Sono nostre elucubrazioni al tema. Per qualcuno pure inutili.

Fatto sta che il Napoli oggi in tanti vorrebbero eleggerla a Regina del mercato.

Falso. Profondamente falso.

Bisogna mantenere la calma. Il Napoli era un cantiere aperto. E un cantiere aperto resta.

Nemmeno gli undici sono quelli che Conte avrebbe voluto.

Manca un quinto a destra di livello. Manca un braccetto di sinistra.

Rilievi mossi con fare critico? Nient’affatto.

Il Napoli doveva fare tanto, forse troppo. Difficile, se non impossibile, sbrigare tutte le questioni in questa sessione di mercato.

Conte lo aveva già detto. Lo ha ribadito oggi.

Preghierina del giorno: speriamo la gente lo abbia capito e assimilato.

Ci vuole pazienza.

Potremmo incappare in qualche risultato negativo, potremmo non occupare fin da subito le posizioni in classifica sperate.

Non bisognerà guardare all’immediatezza dei risultati ma al progetto.

A quei tasselli che, di volta in volta, porteranno o meglio, dovrebbero portare, alla costruzione di un Napoli da primato.

Il parlare chiaro è fatto per gli amici.

Conte lo ha fatto.

Speriamo che gli amici siano in tanti. E pure recettivi.

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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