Quattro gol fatti, zero subiti, tre vittorie e altrettanti clean sheet: giocasse sempre in Coppa Italia il Napoli non avrebbe rivali, avendo già battuto Lazio ed Inter, rispettivamente terza e seconda forza del campionato.
A San Siro va in scena un Napoli formato provinciale, con il rientro in difesa di Manolas, la novità Elmas in luogo del malconcio Insigne nel tridente offensivo con Mertens nuovamente in versione falso nueve: un ritorno al passato con il fraseggio stretto e la costruzione del gioco dal basso sin dalla propria area di rigore che manda in crisi i nerazzurri ed esalta un Napoli mai così concreto e compatto, capace addirittura di chiudere il primo tempo con il rammarico della palla gol sciupata da Zielinski, con annesso ennesimo rigore dubbio non concesso sul prosieguo dell’azione.
Il lampo di un ritrovato Fabian Ruiz nella ripresa spiana la strada al successo, difeso con le unghie e con i denti dall’assalto nerazzurro, che malgrado la contemporanea presenza di Lukaku, Martinez, Sanchez ed Eriksen non riesce ad andare oltre ad un rimpallo in area tra Di Lorenzo e Maksimovic arpionato da Ospina ed una prodezza in uscita bassa del colombiano a tempo praticamente scaduto su Lautaro Martinez.
Un successo di misura che ridona entusiasmo agli azzurri dopo la debacle interna con il Lecce e dà morale in vista del prosieguo del tour de force tra campionato, Champions League ed il return match del 5 marzo dove servirà un’altra impresa simile per garantirsi l’accesso alla finale dell’Olimpico che potrebbe valere la qualificazione anticipata in Europa.