Una mezza ammissione che sa tanto di verità: tra Andrea Abodi ed il Napoli poteva veramente scoccare la scintilla che avrebbe consentito ad Aurelio De Laurentiis l’ingaggio del top player dei manager sportivi italiani.
Le notizie viaggiano sui social. Ed infatti su twitter abbiamo provato a chiedere ad Abodi, già consigliere d’amministrazione di CONI Servizi e Presidente della Lega Serie B, se davvero c’era la possibilità di vederlo nella dirigenza del Napoli. La conferma è arrivata proprio dalle sue risposte, vaghe sugli eventi, ma certe sulla conclusione a cui siamo giunti: Abodi è stato realmente vicino all’approdo a Castelvolturno – circostanza che ad avviso di chi scrive avrebbe avuto la stessa importanza strategica dei rinnovi contrattuali di Insigne e Mertens – ma purtroppo per cause diverse e non del tutto specificate è destinata ad essere archiviata come una delle tante trattative di calciomercato estive.
Non presunte però, perchè fortunatamente la spiccata attitudine social di Abodi ha consentito di far luce sui possibili sviluppi che ha avuto questa indiscrezione non concretizzatasi però con la firma del contratto con l’incarico di amministratore delegato del Napoli.
Il presente infatti dice che a breve Abodi sarà ufficialmente alla guida dell’Istituto per il Credito Sportivo, l’unica banca pubblica a servizio dell’Italia per il sostegno allo sport e alla cultura e leader nel finanziamento all’impiantistica sportiva grazie alla tradizione e all’esperienza consolidata in oltre cinquant’anni di attività.
Come lo stesso Abodi ha poi ammesso nel corso della discussione su twitter, l’interessamento reciproco tra lui e il Napoli è stato deviato, appunto, verso altre prerogative, altri impegni. Ma, come da tweet,
è complicato spiegare il perché e come si sono evolute le trattative e i movimenti politici all’interno dei palazzi sportivi.
Dal 2012 però l’Istituto è commissariato, per ironia della sorte con a capo il napoletano Paolo D’Alessio, cresciuto professionalmente al Banco di Napoli, ma prossimo a lasciare l’incarico dopo ben 4 anni di regime commissariale che hanno spinto i Ministeri di Economia e Sport a propendere per Abodi, reduce da una sconfitta al fulmicotone contro Tavecchio per la guida della FIGC, quale nome giusto per rilanciare immagine ed attività dell’ICS.
Ma se il Napoli e più in generale il calcio italiano perdono momentaneamente uno dei principali protagonisti in positivo dell’ultimo decennio, lo sport italiano ritrova un manager d’alto livello in un luogo strategico, magari con proiezione al 2021 quando il neo (ri)eletto Giovanni Malagò (amico ed estimatore di Abodi) cederà il testimone di Palazzo H, luogo della presidenza del CONI.