Come promesso, ecco il secondo intervento dedicato alla soap di questo primo scorcio di calciomercato in casa Napoli, che ha come protagonista Pepe Reina. Se nella prima parte, abbiamo prospettato cinque possibili alternative, in relazione alle capacità tecniche dello spagnolo coi piedi, in questo secondo approfondimento tocchiamo l’altro aspetto per cui Reina è imprescindibile per Sarri e per molti tifosi azzurri: il suo peso specifico nello spogliatoio del Napoli.
Noi de’ www.ilpartenopeo.it, siamo stati chiari fin dall’anno scorso, quando si era ben lontani dal pensare al Napoli di quest’anno. Era il 3 dicembre, Reina aveva appena sfoderato una grande prestazione contro l’Inter, a San Siro. Noi ci auspicammo un passo di lato da parte dello spagnolo. Non una sua cessione, ma un ruolo da secondo per Reina. Auspicio dovuto proprio al grande carisma dell’attuale numero uno azzurro.
Con un anno in più sulle spalle, siamo ancora più convinti di quell’idea. Che sia questo o il prossimo l’anno in cui Reina non sarà più il titolare della porta del Napoli, che il prossimo titolare sia giovane o esperto, reputiamo fondamentale un anno da riserva per uno dei pupilli di Sarri. La delicatezza del ruolo, espone il portiere ad errori macroscopici che -si sa- capitano anche a Buffon, Neuer, Courtois ecc. E allora, nessuno più di un collega esperto e così ben voluto dalla piazza, può fare sia da chioccia che da parafulmine per il nuovo numero uno del Napoli. Un anno di tempo per il passaggio del testimone. Se davvero Reina ama Napoli e il Napoli, contribuisca a costruire il suo erede dalla panchina. A meno che non stia pensando ad una riedizione dello stucchevole “Es tu colpa” di higuainiana memoria. Ma ci piace pensare che Pepe sia di uno spessore diverso.
Ad ogni buon conto, nessuno, ad oggi, può dire se resterà a Napoli e se lo farà eventualmente da titolare, riserva o se si contenderà il posto con un nuovo innesto. Quel che è certo è che per Sarri è irrinunciabile. Lo ha detto più volte, anche recentemente. Secondo noi l’uscita del tecnico toscano è stata discutibile. Per la tempistica. In un momento in cui è in corso un negoziato tra la Società e l’entourage del calciatore, gli effetti di una presa di posizione così netta potrebbero rivelarsi un boomerang in un futuro prossimo. Se Reina dovesse partire, il solito plotone d’esecuzione sarebbe già pronto a sentenziare l’ennesima presunta rottura tra Sarri e ADL. Se invece il portiere dovesse rimanere, ma con accanto un collega già esperto con cui giocarsi il posto, le possibilità sarebbero due: Sarri è coerente con quanto dichiarato e lascia le briciole al nuovo acquisto; Sarri alterna i due portieri. Nel primo caso, i soliti soloni riferirebbero di un ADL spazientito per un acquisto inutilizzato; nel secondo di un Sarri che accetta passivamente le ingerenze societarie nell’area tecnica.
Nella sua recente apparizione con la Nazionale, Reina è stato fortemente responsabile o almeno corresponsabile dei due gol subiti in amichevole contro la Colombia. Ed è subito partito il tiro al bersaglio, da cui noi ci dissociamo con fermezza. Nonostante la nostra posizione riguardo il portiere spagnolo, ribadita in questo stesso articolo.
Quelli che oggi si accaniscono contro Reina sono in larga parte quelli che insultavano chi, come noi, si azzardavano anche solo a metterne in discussione il suo valore. Sono gli stessi che prendevano di mira Insigne per prestazioni alterne in passato. E saranno sempre gli stessi che oggi incensano Mertens, Hamsik e Callejon e che saranno pronti col fucile spianato quando le loro prestazioni inizieranno a calare, com’è fisiologico che sia, con l’avanzare dell’età. Gli stessi che, infine, Sarri era da esonerare a inizio del suo primo anno, durante il breve periodo di appannamento di quest’anno e che oggi danno addosso a chi ne ipotizza l’addio a giugno 2018, pur non augurandoselo.
Anche noi siamo tifosi e, in quanto tali, siamo animati da una passione enorme per l’azzurro, ma rigettiamo con decisione questo approccio esasperato ai protagonisti del Napoli, che poi altro non è che ciò che fa dire, a ragione, che vincere qui è molto più difficile che altrove.
Tuttavia, Reina è un calciatore espertissimo e ne ha viste tante. Non può non essere consapevole che “è così che va il mondo”. Il monito noi lo lanciammo proprio a dicembre
E anche Reina, in fondo, lo deve a se stesso, per farsi da parte quando ancora è un idolo. Perchè scafato com’è, sa benissimo che quando dopo prestazioni negative non ci saranno più grandi parate come quelle di ieri, la piazza (o almeno parte di essa) ne chiederà la testa, come accaduto ad un certo punto con Maggio
Fatte queste doverose precisazioni, i dati dimostrano che c’è vita oltre Pepe. Il Napoli ha a disposizione opzioni percorribili per lasciare a Sarri un elemento valido in fase di appoggio e di costruzione della manovra dal basso, non dovendo necessariamente rinunciare all’impatto importante dell’iberico negli equilibri dello spogliatoio azzurro. D’altronde, è ancora negli occhi di tutti la foga e l’autorevolezza con cui Ronaldo incitava, nella finale di Euro 2016, i suoi compagni anche dalla panchina.