A poco più di un mese dal big match tra Juventus e Fiorentina, giocato in un Allianz Stadium esaurito ed a pochi giorni dal secondo scudetto consecutivo conquistato dalle bianconere, il calcio femminile italiano ha compiuto un ulteriore passo in avanti dal punto di vista mediatico: con un Mondiale che ci rivede presenti dopo ben 20 anni di assenza e che avrà addirittura una duplice copertura mediatica tra Sky (che da quest’anno trasmette in esclusiva tutto il campionato di massima serie) e Rai Sport, per il calcio femminile italiano è un momento storico di fondamentale importanza.
Nessuno meglio di Moris Gasparri, studioso e ricercatore sportivo, co-autore con Michele Uva del libro “Campionesse. Storie vincenti del calcio femminile” (Giunti) può analizzare la situazione attuale:
“Juventus-Fiorentina giocata in un Allianz Stadium da tutto esaurito ci ha messo forse per la prima volta sulla mappa internazionale del calcio femminile, perlomeno per quanto riguarda la sua valorizzazione spettacolare e mediatica. L’idea di aprire i grandi stadi per le partite di campionato – prosegue Gasparri – sta avendo da tre anni un traino fondamentale nella Spagna, ma anche noi stiamo andando in questa direzione. Non è più follia pensare al derby di Milano di scena a San Siro per la prossima stagione, e perchè no, alle partite di Champions della Juve all’ Allianz (precedente già visto in questi ultimi due anni con la Fiorentina Women’s al Franchi). Pensiamo, sempre esercitando uno sguardo sul futuro, a quanto potrebbe essere bello un derby di Genova tutto al femminile con il Marassi pieno“.
I risultati fortunatamente si notano con i positivi dati audience di Sky e la riconoscibilità delle calciatrici azzurre in netto aumento: “Dal 2015 la Figc ha posto tra i suoi temi principali lo sviluppo del calcio femminile, con un bilancio positivo in tal senso: se i Mondiali del 1999 sono un ricordo per pochi, questi del 2019 resteranno a lungo nell’immaginario collettivo degli sportivi italiani, aldilà di quale sarà il risultato delle azzurre. In questa fase la vittoria è esserci.”
Le aspettative, però, hanno subito un grave colpo con l’infortunio di Cecilia Salvai, una delle protagoniste della cavalcata vincente delle ragazze di Milena Bertolini: “Il superamento del girone è alla nostra portata, dato che passano anche le quattro migliori terze dei sei gironi, e credo che debba essere posto come obiettivo realistico. Tutto quello che potrebbe venire in più sarebbe straordinario, dato che quasi tutte le ragazze che fanno parte del gruppo della nazionale fino a pochi anni fa nemmeno immaginavano di poter fare del calcio la propria professione principale“.
Un Mondiale che farà da traino anche al prossimo campionato di Serie A, che vedrà sicuramente crescere il seguito di appassionati: “Con la parziale eccezione della Germania, ormai lo sviluppo del calcio femminile di vertice è fatto dai club professionistici maschili che via via negli ultimi anni hanno aperto anche la sezione femminile, che per questo motivo nel mio nel libro ho definito “club universali”. Indubbiamente la presenza di Juve, Inter, Milan, Fiorentina, Roma, Sassuolo, Atalanta, Hellas Verona sta portando grandi benefici all’intero movimento e ci avvicina a campionati quali quello inglese e francese, dove le maggiori società hanno ambedue le compagini ad alti livelli”.
Ma non sono tutte rose e fiori per quanto concerne lo sviluppo del calcio femminile in Italia: “Uno dei problemi da risolvere è la crescita a macchia di leopardo delle praticanti. Nelle regioni del Nord e in Toscana è in atto da anni una grande crescita, trainata dalla presenza dei grandi club, che dal 2015 hanno l’obbligo di avere un settore giovanile femminile. Nell’area adriatica e meridionale la crescita non è ancora così sensibile. Serve una forte motivazione da parte delle scuole calcio di base ad aprirsi anche al settore femminile, ovviamente tramite una adeguata formazione dei tecnici “.
E chissà che la Carpisa Yamamay Napoli in lotta per la promozione in Serie B non possa fungere da apripista al rilancio del calcio in rosa del Mezzogiorno: “Sarebbe bello pensare in futuro ad una collaborazione con la SSC Napoli che possa consentire alla città di essere stabilmente in serie A anche con la squadra femminile: sia come messaggio sportivo che sociale sarebbe un fattore importantissimo per tutto il movimento italiano, in un periodo in cui lo sport al Sud è in sofferenza su tutti i livelli. La Campania è uno dei principali bacini del talento per quanto riguarda il calcio professionistico maschile italiano. A livello femminile la nazionale che andrà ai Mondiali avrà invece una sola calciatrice su 23 del Sud, nessuna della Campania. È uno squilibrio davvero troppo forte“.
Chiusura dedicata alle Universiadi: “La speranza è che un evento multisportivo di tale portata internazionale possa portare una crescita globale dell’intero comparto sportivo campano, soprattutto per gli investimenti legati al recupero dell’impiantistica, fondamentali in una regione che anche a causa di questa carenza soffre di un basso tasso di pratica sportiva. Tuttavia mi duole il cuore nel pensare al mancato riammodernamento del palasport di Napoli. È sicuramente un’occasione sprecata“.