A poco più di un mese dalla fine della prima stagione di Carlo Ancelotti sulla panchina del Napoli e, con il secondo posto in campionato ancora da raggiungere aritmeticamente, si sono già aperte analisi e processi su quanto visto nel corso della stagione 2018/2019.
Con lo scudetto mai stato in discussione ed il cammino europeo troppo tortuoso per pensare di porlo realisticamente come obiettivo, il rammarico più grande resta quello della Coppa Italia: spesso snobbata, ma quasi sempre ancora di salvezza in caso di mancati successi nelle altre competizioni.
Il cammino verso la conquista della coccarda è ormai da ben 12 anni (fatta eccezione per la stagione 2009/2010) la più rapida, poichè gli azzurri sono stabilmente in gioco a partire dagli ottavi di finale e con la nuova formula in appena 4 partite e 3 turni (2 dei quali in partita secca) si arriva alla finale allo Stadio Olimpico.
Quest’anno però la gestione della seconda manifestazione nazionale è stata col senno di poi a dir poco scellerata: il calendario per uno strano scherzo del destino ha posto in calendario la sfida dei quarti di finale contro il Milan a distanza di soli tre giorni da quella di campionato. Ripercorriamo quel periodo, distante tre mesi…
Siamo a fine gennaio con il calciomercato in pieno fermento e con Allan al centro delle voci di mercato che lo danno vicino al Psg: Ancelotti sembra volerlo preservare dallo stress tanto da escluderlo addirittura dai convocati per la sfida di campionato, adducendo come motivazione quella di alcuni problemini fisici. La partita scivola via con uno scialbo 0-0 ed un turn over razionale (seppur con una errata gestione di alcuni elementi quali Verdi ed Hysaj) considerando il successivo scontro da dentro-fuori sempre con i rossoneri, rinvigoriti nel frattempo dagli innesti di Paqueta e Piatek.
Ma in primis dalla gestione della trasferta emergono i primi dubbi: subito dopo la partita di campionato la squadra fa ritorno a Castelvolturno, per poi rimettersi nuovamente in viaggio dopo nemmeno 36 ore: un mini-ritiro sarebbe stato auspicabile visto il favorevole fattore logistico. Errore non ripetuto infatti dopo l’andata con l’Arsenal e la sosta a Verona prima della gara che ha sancito la retrocessione in B del Chievo.
Ma ritorniamo a quei giorni: la trattativa Allan-Psg si spegne dopo pochi giorni ma nel frattempo ritorna in auge la pista cinese per Hamsik che inizia a tentennare, tanto da essere escluso anche dalla gara di Coppa. Il Napoli, in campo, quella soffre tantissimo a centrocampo (con Allan sostituito dopo appena 45′) e quella serata sembra l’anticamera di quanto accaduto da lì a poche settimane.
Se, per vincere un trofeo bisogna fare attenzione ai minimi dettagli, c’è da dire che su quest’aspetto c’è ancora tanto da imparare.