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Coach

Sbagliato comunque

Come si fa a giudicare una scelta come quella fatta dal Bologna calcio?

Sul web, ma anche tra gli addetti alla comunicazione, spopolano i partiti schierati a favore o contro il club felsineo che ha sollevato dall’incarico Sinisa Mihajlovic.

C’è chi giudica l’operato della società come cinico, spietato. Come quello di colui che non guarda in faccia a nessuno, non considera l’aspetto umano e si fionda, senza pietà, verso quella che poi dovrebbe rivelarsi una scelta costruttiva in termini sportivi e, quindi, economici.

Sul fronte opposto chi, invece, reputa ingiusto l’esonero perché frutto di una valutazione legata alla malattia di cui soffre il tecnico e, quindi, assolutamente irrispettosa del patimento umano.

Noi stavolta non ci schieriamo.

Non lo facciamo perché crediamo sia impossibile prendere posizione.

Innanzitutto non sappiamo – e non potremmo sapere – se la scelta di esonerare il tecnico sia legata alla malattia o, esclusivamente, a risultati sportivi oggettivamente deludenti.

La squadra gioca male e inanella risultati negativi.

Casualità? Contingenze? Oppure sono davvero le condizioni precarie di salute di Sinisa a non aver consentito al tecnico di incidere tatticamente e, soprattutto psicologicamente, sui ragazzi che allena?

L’angosciante scenario generato dal suo volto smagrito e la fottuta paura che, inevitabilmente, accompagna nella quotidianità lui e tutti coloro che gli vogliono bene, sono per i calciatori uno stimolo a fare meglio o un maledettissimo svuotatore di entusiasmi ed adrenalina?

Non lo sappiamo. Quindi non ci esponiamo e non giudichiamo.

Discorso diverso ci sarebbe da fare se si avesse la certezza assoluta che la scelta societaria sia stata frutto di una palese condizione di inabilità al lavoro.

A quel punto si porrebbero questioni etiche, morali, di coscienza.

E, dinanzi ad esse, ci asteniamo comunque.

Perchè solo ogni singolo animo umano può scegliere se dare vita a un uomo che sta soffrendo o ad una società di calcio in difficoltà.

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Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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