Poche centinaia di metri al traguardo, due maglie sono oramai staccate dal plotone per una volata finale. Il primo posto è andato, ma il secondo è ancora in gioco.
Terminato lo scontro diretto, non resta che proiettarsi sul finale di stagione. Tre gare che determineranno il destino di Napoli e Roma.
Prestazione e risultato dell’Olimpico riflettono una serie concatenata di fattori che influenzeranno notevolmente la lotta al secondo posto.
Partendo dalla beffarda disfatta di Roma, analizziamo quali sono i fattori che emergono e quali elementi a favore dell’una o dell’altra squadra potranno determinare la classifica finale.
A favore del Napoli:
- Il calendario. Il Napoli affronterà l’Atalanta in casa, Torino fuori e, all’ultima, il Frosinone di nuovo a Fuorigrotta. La Roma avrà invece due trasferte (Genoa e Milan) e affronterà in casa il Chievo. Ora, prescindendo dalle dinamiche di classifica che coinvolgono le avversarie (Frosinone su tutte che potrebbe avere ancora speranze di salvezza all’ultima giornata), è palese che il calendario degli azzurri è più agevole, fosse solo per le due partite al San Paolo rispetto all’unica gara casalinga dei giallorossi. La Roma avrà invece due insidiose trasferte (anche se il Milan visto in questi ultimi mesi è tutt’altro che insidioso) e la abbordabile sfida casalinga con il Chievo.
- Qualità del gioco. Il Napoli ha perso contro la Roma giocando bene. Forse non il calcio brillante di gennaio ma, soprattutto nel secondo tempo, il dominio azzurro è stato netto e ne sono da riprova le buone occasioni da gol create e neutralizzate da un sorprendente Szczesny. La Roma, a contrario, sembra essersi involuta ed è appanata, stanca. Ha affrontato la partita più importante della stagione senza mordente, senza mai riuscire a cambiare la marcia. Un primo tempo sufficiente per i giallorossi, ma un secondo tempo mediocre, senza gioco e senza spunti offensivi.
- Al netto degli errori individuali, il Napoli mostra una buona solidità difensiva. La Roma non ha mai tirato in porta e Reina è stato chiamato in causa solo per qualche cross pericoloso. Merito dei filtri e dai movimenti difensivi perfetti della oramai collaudata tattica sarriana, che lascia poco al caso. Se poi alla tattica, ci aggiungi un Koulibaly insormontabile, la ricetta è quasi perfetta. Quasi, perché la disattenzione al’89° è un errore grave: tre azzurri su Salah e nessuno a pressare l’uomo a rimorchio fuori area, un errore da non commettere, che segna una partita e cambia le carte in tavola per le due squadre.
- I due punti di vantaggio. A questo punto del campionato, sono tanti ma sono anche pochi. E non è un gioco di parole: sono tanti perché consentono di stare avanti in classifica anche in caso in cui i giallorossi dovessero rosicchiare un altro punto; ma sono pochi perché se il Napoli dovesse vincerne due e pareggiarne una, e la Roma vincerle tutte, sarebbero i giallorossi ad arrivare secondi grazie agli scontri diretti a loro vantaggio.
A favore della Roma:
- La condizione psicologica. Il Napoli esce dall’Olimpico a pezzi, con la consapevolezza di chi nelle ultime giornate ha dilapidato un patrimonio enorme nei confronti dei rivali e la paura di chi sa di doversi giocare le ultime tre partite con il coltello fra i denti, con le energie agli sgoccioli e il fiato dei romanisti alle spalle. La Roma, dal canto suo, viene rinfrancata dalla vittoria nello scontro diretto, una vittoria che giunta all’ultimo minuto regala nuova linfa a una squadra che sembrava ormai scarica e consapevole di dover accontentarsi del terzo posto.
- Il recupero dei punti. Se stessimo osservando una volata di ciclismo, a cento metri dalla linea di arrivo, vedremmo il ciclista giallorosso che rosicchia secondi e il corridore in maglia azzurra che cede terreno pedalata dopo pedalata. Chi gioca in rimonta sfrutta la spinta per affiancarsi e sorpassare, ma lo sprint è appena iniziato. Per gli azzurri basterà mantenere il giusto passo per restare avanti.
- Il fattore Totti. Diciamoci la verità, se non ci fosse stato Totti la Roma attualmente avrebbe almeno sei punti di distacco dal Napoli. Le sue giocate nei minuti finali (clamorosa la vittoria contro il Torino negli ultimi cinque minuti di gara con doppietta del capitano) hanno dato la svolta vincente alla squadra di Spalletti. Un elemento da non sottovalutare: la Roma vive di fiammate offensive decisive e con Totti in campo la giocata vincente è dietro l’angolo, sempre.
- Gli scontri diretti. Si scrive che il Napoli ha due punti di vantaggio, ma si legge uno. Soltanto uno. Eh già, perché a parità di punti, sarebbe la Roma ad avere la meglio nella corsa al secondo posto, grazie agli scontri diretti che la vedono in vantaggio sui partenopei (pareggio al San Paolo, vittoria giallorossa all’Olimpico).
Vedremo nelle prossime giornate quali fattori avranno pesato maggiormente nella corsa a due per l’accesso diretto in Champions. Sarà il campo a parlare e ad essere determinante, magari già dalle sfide della prossima giornata. La volata è appena iniziata.