Mentre il calcio mercato entra nel vivo delle cronache calcistiche, è normale chiedersi quali siano le reali potenzialità economiche delle squadre di club in vista della prossima stagione. Gli imminenti Europei di Francia condizioneranno non poco le valutazioni e i costi dei giocatori, ma la base di partenza sarà sempre la solidità finanziaria delle società di calcio, da considerare nell’ottica dei limiti posti negli ultimi anni ai bilanci dagli organi internazionali.
Per il Napoli questa sessione di calcio mercato sarà una delle più importanti e delicate della sua storia. La città attende ormai quel salto di qualità che consenta al club di De Laurentiis di poter raggiungere un livello più vicino alle corazzate europee e di disputare una Champions da protagonista.
Le premesse, sul piano del valore economico e dello spessore raggiunto, sembrano esserci. Un’indicazione importante viene in tal senso dalla graduatoria stilata da Kpmg e pubblicata da Il Sole 24 Ore, che ha ordinato il valore delle squadre europee sulla base di due parametri fondamentali: essere tra le prime 50 d’Europa sia per i ricavi sia per il coefficiente Uefa negli ultimi 5 anni, con riferimento ad almeno due degli ultimi bilanci pubblicati (per i partenopei l’ultimo da considerare risale a giugno 2015). A ogni squadra è stato attribuito un valore che rappresenta il punto medio tra il minimo e il massimo dei criteri considerati.
Il diciottesimo posto del Napoli è un chiaro segnale della crescita costante del club sul piano internazionale negli ultimi anni. La classifica è dominata da spagnole e inglesi: prime a pari merito le irraggiungibili Real Madrid e Manchester Utd valutate 2905 milioni di euro, davanti a Barcellona (2758), Bayern Monaco (2153), Arsenal (1663) e Manchester City (1620), ma i 394 milioni attribuiti agli azzurri non sono poca roba, se si considera che in Italia, tolta la Juventus, le altre sono in calo e il trand di crescita del Napoli costituisce un’eccezione nazionale di tutto rispetto.
Lo studio di Kpmg, poi, misura il valore d’impresa sulla base dei ricavi dei club per la loro facile identificazione, ma anche di altri parametri tra i quali vengono inclusi i diritti televisivi e la proprietà dello stadio. Su quest’ultimo punto, in particolare, vuole fermarsi la nostra riflessione. L’ormai atavica querelle tra proprietà e Comune sul destino dello stadio per il Napoli condiziona chiaramente il valore del club e lo penalizza, perché, è ovvio, se esistesse una soluzione concreta al problema e ancor di più se la società potesse disporre di uno stadio di proprietà, rafforzerebbe di gran lunga la propria posizione tra le potenze economiche europee.
Un investimento concreto sull’impianto produrrebbe degli introiti importanti e la creazione di un indotto foriero di notevoli vantaggi economici, a discapito delle forti uscite gestionali attualmente sopportate e che invece praticamente tutti i principali club europei hanno già da tempo provveduto a cancellare. Un buon mercato e, più in generale, i risultati internazionali della prossima stagione potranno produrre grandi incrementi anche sul piano dei diritti tv, fattori che condizionano maggiormente il valore delle società e grazie ai quali soprattutto le squadre inglesi da qualche anno sono riuscite ad avere una supremazia economica schiacciante in campo europeo.
Resta ovvio che ogni azione intrapresa in tal senso dovrà ricevere il supporto delle istituzioni, per la valenza che la base civile esistente in una realtà può assumere ai fini di ogni scelta imprenditoriale. Eppure dati alla mano nessuna società in Europa ha gli stessi margini di miglioramento quanto quella partenopea, che può oltretutto vantarsi di un bacino d’utenza immenso in tutto il mondo e di una delle tifoserie più appassionate. Le scelte compiute nel prossimo futuro, intese nel loro complesso (mercato, organico tecnico e societario, questione stadio), potranno fare del Napoli un esempio da seguire per le altre squadre italiane in crisi da tempo. E se al momento resta inverosimile pensare di raggiungere le vette europee, lavorare per crescere e proseguire la scalata è una grande opportunità che bisogna sfruttare.