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Partenopeismi

Klaassen è una bella scommessa, ma Zielinski è una certezza

E’ notizia di oggi l’incontro a Milano tra Giuntoli e l’entourage di Davy Klaassen, giovane talento olandese, capitano dell’Ajax. Il direttore sportivo azzurro ha incassato il no al trasferimento all’ombra del Vesuvio, almeno per il momento: il ragazzo vuole completare il suo percorso di crescita nello stadio natìo, magari conquistando da capitano quel titolo sfuggito poche settimane fa in modo alquanto beffardo.

E allora che si fa? La risposta è racchiusa in un nome e un cognome: Piotr Zielinski. E’ lui la miniera d’oro nella quale ritrovarsi, credendo invece di essere cascati in una buca. I motivi sono vari, tutti validissimi. Innanzitutto l’età: Zielinski è un anno più giovane di Klaassen, 22 anni contro i 23 dell’olandese. Nondimeno, il polacco di proprietà dell’Udinese gioca in serie A praticamente da sempre perché il club di Pozzo lo prese dallo Zaglebie Lubin nel 2011, aggregandolo alla Primavera. Dopo due anni di esperienza in prima squadra per i friulani, nel 2014 arriva il passaggio in prestito ad Empoli. E’ lì che Zielinski si consacra, meritandosi prima i gradi di titolare e poi l’attenzione delle big di mezza Europa. A tenerlo a battesimo nel primo dei due anni in Toscana, manco a dirlo, è Maurizio Sarri.

Non è da sottovalutare nemmeno l’aspetto tattico. Posto che Zielinski può giocare centrale di centrocampo e trequartista, nel sistema di gioco scelto da Sarri a Napoli potrebbe ricoprire anche il ruolo di esterno alto a destra. L’olandese dell’Ajax, diversamente, predilige di più la catena centrale, ed ovviamente gli si dovrebbe concedere un congruo tempo di adattamento al calcio italiano. Una fase di rodaggio non è proprio l’ideale per una squadra che nei primi mesi è subito chiamata ad imporsi in un girone di Champions. L’esperienza in campo internazionale farebbe oscillare la bilancia a favore di Klaassen, viste le sue 28 presenze tra Champions ed Europa League, ma c’è da dire che Zielinski è presente nella selezione polacca fin dall’Under 15. Ad oggi sono 13 le presenze solo con la nazionale maggiore, condite da 3 gol.

Guardando per un istante in casa Napoli, l’inserimento di Zielinski garantirebbe caratteristiche diverse rispetto agli altri centrocampisti attualmente in rosa. Il polacco, abile nel dribbling per via del baricentro basso, è un destro naturale, ma usa con naturalezza anche il mancino. E’ uno specialista dei calci piazzati dal limite dell’area, situazione di gioco in cui il Napoli è carente, sia nelle conclusioni dirette che nei cross. In fase di smistamento della palla è sempre preciso, e si sa quanto mister Sarri abbia lavorato su questo aspetto nell’anno appena trascorso a Napoli. Da trequartista, Zielinski è abile a dettare l’ultimo passaggio, mentre da mediano puro ben si destreggia nel lancio lungo. Nel Napoli attuale, ad esempio, uno come Callejon con lui andrebbe a nozze.

Jerome Sinclair

Jerome Sinclair

Si diceva delle big europee. De Laurentiis sa che non è stato il primo a mettere gli occhi sul talento polacco. Il Liverpool, attraverso Jurgen Klopp, ha parlato direttamente con il ragazzo, ritenendolo meritevole di calcare il prato di Anfield. Sotto questo aspetto, tuttavia, ci sono da registrare i rapporti un po’ tesi tra il club del Merseyside e il Watford (di proprietà dei Pozzo), dopo che questi ultimi hanno strappato dalle giovanili dei Reds il giovane Jerome Sinclair, talento classe ’96 che più di un osservatore ha paragonato a Steven Gerrard. Un’operazione controversa, che probabilmente finirà il suo corso in tribunale.

Di contro, la grande amicizia che lega la società partenopea e quella friulana potrebbe alla lunga limarne le pretese economiche. Il prezzo fissato dai bianconeri parte da una base di 13/15 milioni (comunque pochi, rispetto ai 25 chiesti dai lancieri per liberare il loro capitano), ma è pur vero che al neo allenatore Iachini potrebbe far comodo qualche giocatore in uscita da Napoli, ad esempio Vadifiori ed El Kaddouri. E poco importa se nel frattempo il Napoli ha deciso di riprendersi Duvan Zapata, per girarlo al Sassuolo nell’operazione che dovrebbe portare Vrsaljko a vestire l’azzurro: gli uomini di Pozzo hanno già da tempo individuato in Filip Raicevic un buon prospetto su cui scommettere, e De Laurentiis sembra pronto a contribuire al buon esito dell’operazione.

In definitiva, analizzando gli aspetti tecnici, tattici, anagrafici ed economici, è indubbio che dal confronto tra Davy Klaassen e Piotr Zielinski quest’ultimo ne esca vincitore, ed anche in modo netto. Per restare in tema di proverbi, se è vero che chiusa una porta si apre un portone, con Zielinski è il momento di frugare le tasche per tirare fuori le chiavi.

About author

Paolo Esposito è laureato in Economia Aziendale. Per lavoro si occupa di tax auditing con particolare attenzione al transfer pricing, al financial accounting e alle business restructuring. Tuttavia crede che di calcio sia meglio parlare in napoletano.
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