Un finale trionfale, come quelli capaci di far parte solo dei sogni più eccitanti. Il Napoli che accede direttamente ai gironi di Champions e il suo attaccate principe, Gonzalo Higuian, sul tetto dei cannonieri della serie A non solo della stagione, ma di tutti i tempi.
Eppure, come il più classico dei cicli vitali della natura atmosferica, al caldo, alla piacevole atmosfera estiva, è seguito un rigido inverno. L’ottimismo dei tifosi, l’entusiasmo che li aveva coinvolti e stravolti, si è volatilizzato. La colpa è stata del mercato praticato dalla società partenopea, pur non essendo mai esistito. E’ bastato raccogliere qualche rifiuto/perplessità di calciatori passati sotto la lente di ingrandimento della società azzurra, ed un apparente immobilismo del seppur bravo (a detta di tutti) Giuntoli, a diffondere per i vicoli della città più bella del mondo fiumi di pessimismo. Adesso la piazza è depressa, la società fallimentare, incapace di muoversi in un mercato in cui le avversarie fanno sfracelli. Almeno così si direbbe, vista ferocia la delle critiche mosse.
E così, l’estate più bella degli ultimi anni si è incarnata in un piovoso e triste inverno. La pioggia, a dire il vero, è caduta copiosa, ci riferiamo a quella delle critiche, rese straordinarie dalle inopportune e chissà quanto meditate dichiarazioni dell’agente di Gonzalo Higuain che ha aperto a scenari a dir poco preoccupanti relativamente alla permanenza del proprio assistito in casa azzurra.
Nel momento più buio, dunque, quando la tempesta sembrava stesse per manifestarsi in tutta la sua devastante dirompenza, d’incanto vien fuori un nome, quello di Antonio Candreva.
La trattativa non ha nulla delle peculiarità che costituiscono le stimmate degli accordi che stipula il Napoli: non è segreta, non è datata, non è complessa, non è estenuante. Il Napoli vorrebbe Candreva, Lotito conferma la trattativa, l’esborso economico è esorbitante per un calciatore a ridosso dei trent’anni. Stiamo davvero parlando di una trattativa imbastita dal Napoli?
Sia chiaro, Candreva non si discute. E lo sosteniamo al netto dell’età anagrafica e della ipotetica cifra spesa per l’acquisizione del suo cartellino. Se il Napoli avesse realisticamente immaginato Candreva nelle fila azzurre, avrebbe fatto un deciso strappo alla regola, non in termini tecnici, ma anagrafici ed economici senz’altro. Una mossa inusuale per il metodico Presidente De Laurentiis, che ha sgarrato pochissime volte, l’ultima, vittima dell’innamoramento per il poi inutilizzato Valdifiori. Chiara violazione alla regola, costata però “soltanto” 5 milioni di euro. Una plausibilità divenuta realtà.
Ma per Candreva siamo così certi l’epilogo sia il medesimo?
Al di là di ciò, il roboante nome di Antonio Candreva, rimbalzato come una pallina di tennis attraverso tutti gli organi di stampa, ha riacceso la piazza napoletana, afflitta dalla visione pallida della mai scarabocchiata lista della spesa della squadra del cuore.
Candreva è stato il primo grande nome accostato al Napoli in questa sessione di calciomercato. Non c’è da augurarselo, ma chissà se la piazza non tornerà a deprimersi dinanzi ad una macabra scoperta: che la penna utilizzata per annotare il nome del calciatore laziale sia di quelle cancellabili?
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