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La campagna anti-abbonamento

Oggi, nella sede della S.S.C Napoli è stata presentata la campagna abbonamenti per la stagione 2016-2017.

Una presentazione che ha generato più di qualche malumore tra i tifosi azzurri, soprattutto quelli che hanno tatuato sul braccio l’icona fedeltà. Per loro, i rincari rispetto alla passata stagione sono stati addirittura del 30%.

Alessandro Formisano, a cui è toccato il compito di presentare la nuova campagna, ha giustificato il fatto sostenendo che il Napoli è stato uno dei pochi club a mantenere i prezzi bloccati per anni, e che, in ogni caso, nonostante l’aumento, quelli presentati dal Napoli per la prossima stagione restano i prezzi più bassi rispetto a tutte le pretendenti, almeno sul panorama nazionale.

Insomma, secondo il dirigente del Napoli, il fatto che Milan, Inter, Roma e Juventus abbiano presentato campagne abbonamento con prezzi superiori a quelli del Napoli, deve soddisfare i tifosi, considerato che l’aumento stesso deve essere visto come un vantaggio ed una miglioria, piuttosto che come una penalizzante modifica.

La potremmo definire una affermazione alquanto stravagante.

Ma vediamo nello specifico quali sono le condizioni cui bisognerebbe sottoporsi per abbonarsi:

questo anno

 

Come si evince dal grafico, le curve, per i vecchi abbonati, passano da 275 euro a 350 euro, quindi con un rincaro di ben 75 euro pari quasi al 30%. Per le le stesse curve non sono previsti i tagliandi ridotti.

I Distinti, sempre per i vecchi abbonati, passano da 570 a 750 euro (il ridotto per donne e bambini costa 550 euro) con un aumento di 180 euro pari ad una percentuale superiore al 30%.

La Tribuna Nisida passa da 600 a 800 euro (il ridotto costa 590 euro) con un aumento di 200 euro, pari ad una percentuale superiore al 30%. 

Discorso quasi simile per quanto riguarda la sottoscrizione di abbonamenti per i settori più cari e selettivi: La Tribuna Posillipo, che passa da 1140 euro a 1500 e la Tribuna d’onore costava 2500 euro e dal prossimo anno ne costerà tremila.

A tutti i costi deve essere aggiunta la quota di prevendita pari a 5 euro.

Per carità, più di un tifoso sarà felicissimo di sapere che il Napoli gli riserva un trattamento migliore rispetto a quanto non facciano le altre blasonate società italiane con i rispettivi supporter, ma importerebbe a qualcuno se l’utilitaria che siamo abituati ad acquistare ogni dieci anni con immensi sacrifici subisse un sostanzioso rincaro ma continuasse a costare meno della Lamborghini e della Ferrari?

Il Presidente del Napoli, vero artefice della disapprovata modifica, è un uomo straordinariamente intelligente. Non si può sostenere la teoria secondo la quale il numero uno del Napoli non fosse capace di prevedere una reazione negativa. E’ inimmaginabile e finanche offensivo ipotizzare Aurelio De Laurentiis non si aspettasse polemiche e malumori.

Allora cosa è ipotizzabile? Quale la strategia societaria?

Un dato non può non essere tenuto in considerazione: il Calcio Napoli è reduce da un’annata sportiva straordinaria ed entusiasmante, così soddisfacente da poter essere definita “da scudetto”. Ma il Napoli è anche reduce da una stagione così fallimentare sul fronte abbonamenti da poter essere tranquillamente definita “da retrocessione”, considerato il fatto che il solo Carpi, incredibilmente, ha racimolato meno abbonati. Un dato incredibile, allarmante e sintomatico.

Questa la tabella riassuntiva delle ultime due stagioni di serie A:

SQUADRA ABB. 2015-2016 ABB. 2014-2015 PREZZO MAX PREZZO MIN
JUVENTUS 28000 28000 1500 430
INTER 25000 22000 2200 240
MILAN 25000 19500 4600 208
ROMA 23000 26000 1360 269
SAMPDORIA 18000 18077 800 180
FIORENTINA 17800 23160 2600 250
GENOA 16500 16500 1200 200
VERONA 12700 14107 630 100
TORINO 11000 10074 2200 200
UDINESE 10800 6207 2400 200
ATALANTA 10280 10678 3000 176
LAZIO 10100 17400 3900 260
BOLOGNA 10000 9571 1400 190
PALERMO 10000 9730 3800 150
CHIEVO 7100 7126 400 170
SASSUOLO 7100 8773 750 160
EMPOLI 6200 6201 2500 75
FROSINONE 6000 3040 550 95
NAPOLI 4000 8300 2650 280
CARPI 3900 1179 1300 199

Insomma, l’aumento dei prezzi delle tessere di abbonamento è seguito alla stagione più disastrosa degli ultimi vent’anni, quella che ha visto appena 4000 tifosi sottoscrivere l’abbonamento.

Allora perché i prezzi sono aumentati comunque?

A seguito di una stagione in cui in tanti non hanno ceduto al fascino della tessera domenicale, e con la prospettiva deprimente di vedere le gare interne del Napoli ancora una volta in una stadio inospitale, inadeguato, ed impresentabile, l’unica cosa che è prevedibile è una corsa all’abbonamento ancora più lenta.

Prima abbiamo utilizzato l’aggettivo “sintomatico”. Aurelio De Laurentiis ha registrato i sintomi, gli andamenti. Ed ha deciso consapevolmente.

Forse perché il tifoso dal sangue azzurro dinanzi ad una stagione straordinariamente eccitante dal punto di vista sportivo, alla sporca e lurida poltroncina, non rinuncerebbe comunque domenica dopo domenica?

 

 

About author

Guido Gaglione è docente di arte e immagine, operatore di ripresa e giornalista pubblicista dal 2015.
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