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Il San Paolo si rinnova in attesa di un accordo tra società e Comune

Dopo tanta attesa e diversi rinvii, il Comune di Napoli ha finalmente approvato la delibera relativa al restyling dello stadio San Paolo. Si tratta di un atto molto importante, che costituisce l’inizio di un percorso che dovrebbe portare l’impianto di Fuorigrotta a livelli di sicurezza ed efficienza ben maggiori di quelli con cui i tifosi partenopei sono purtroppo abituati ad avere a che fare.

La ristrutturazione generale dello stadio è una questione che non può più essere rinviata. Al di là di quelli che sono i requisiti richiesti per l’ottenimento della licenza Uefa, interventi di vario genere sono inevitabili da tempo, e la crescita a livello internazionale della società rappresenta soltanto un motivo aggiunto per intervenire, non certo quello principale. Tra gli obiettivi dichiarati, infatti, c’è quello di adeguarsi alle prescrizioni degli organi di controllo (la Prefettura, in primis) e di garantire il rispetto delle norme amministrative e di sicurezza.

Non è possibile, d’altro canto, andare avanti con uno stadio ormai obsoleto, che presenta crepe da tutte le parti, e in cui la sicurezza è lasciata al caso piuttosto che a un adeguato sistema logistico e organizzativo. Sono anni che si mettono in evidenza tutti i problemi della struttura partenopea, rimasta priva dei necessari lavori di adeguamento dall’ormai lontano mondiale del 1990.

In quest’ottica la delibera della Giunta per l’approvazione del “Progetto di fattibilità tecnica ed economica per i lavori di ristrutturazione e adeguamento dello stadio”, rappresenta un passo in avanti da non sottovalutare. Il Comune lancia infatti un segnale importante, e si attiva per un programma che si preannuncia ambizioso. Ben 25 sono i milioni di euro previsti per l’investimento, la cui copertura finanziaria per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori sarà assicurata mediante l’accensione di un mutuo con l’Istituto per il Credito Sportivo.

Il progetto, redatto con la collaborazione di tre giovani tecnici del progetto «Garanzia Giovani», prevede una serie di misure di grande rilievo, tra cui la sostituzione integrale dei sediolini, che in alcuni settori si presentano in condizioni inaccettabili, e interventi vari necessari per garantire standard qualitativi adeguati alle norme esistenti. Non è prevista invece la sostituzione della copertura, che sarà però soggetta a opere di messa in sicurezza.

Cosa aspettarsi da questo decreto? In primo luogo bisognerà avere pazienza. Dopo l’approvazione del decreto, infatti, il Credito Sportivo dovrà esaminare il progetto e in caso di esito positivo dare il “via libera”. Dopo la gara di appalto potranno iniziare le opere previste, ma eventuali ricorsi potrebbero rendere più lunghe le scadenze. Un elemento, quest’ultimo, da non sottovalutare, considerando l’urgenza dei provvedimenti e la ristrettezza dei tempi per la prossima stagione agonistica. La speranza è che si possa superare senza troppi ostacoli l’incubo della burocrazia, per evitare di dover trovare fastidiose soluzioni provvisorie. Nel recente passato, ad esempio, il Napoli si è trovato a dover indicare Palermo come città dove eventualmente disputare le gare internazionali in caso di mancato ottenimento della licenza Uefa.

Altro auspicio è che l’approvazione di questo progetto possa in qualche modo alleggerire i rapporti tutt’altro che idilliaci tra la società di De Laurentiis e il Comune. Sono a tutti note le controversie sulla gestione e lo sviluppo dello stadio, e la polemica (l’ennesima) di qualche giorno fa tra l’assessore allo sport Borriello e il presidente rappresenta soltanto l’ultimo scontro su una questione che, più di ogni altra, necessita invece della collaborazione e dell’impegno di tutte le parti coinvolte. Una sinergia reale potrebbe infatti rendere tutto più semplice sia sul piano burocratico che su quello economico.

“Il San Paolo è un cesso”, aveva dichiarato De Laurentiis qualche mese fa parlando dello stadio e mettendo sul tavolo un’offerta economica ritenuta del tutto insufficiente dal sindaco De Magistris. Se il progetto approvato troverà seguito, è probabile che il presidente del Napoli possa cambiare idea, ma è chiaro che per potersi muovere il Comune avrà sempre bisogno di De Laurentiis come quest’ultimo avrà bisogno del Comune, e comunque la si voglia mettere l’unico modo per garantire al San Paolo un positivo futuro è che le due parti trovino una qualche forma di accordo. Ed è necessario che lo facciano, per il bene della città e della squadra.

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