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Al San Paolo si sbloccano i lavori ma restano le incognite

Piccoli passi avanti per un San Paolo da Champions. Dopo la delibera comunale di maggio, che aveva approvato il restyling dello stadio di Fuorigrotta (leggi qui), l’approvazione del bilancio preventivo 2016-18, avvenuta in questi giorni dopo una vera e propria maratona notturna, apre la strada ai lavori previsti e resi urgenti, oltre che dallo stato approssimativo della struttura, dall’inizio sempre più vicino della nuova stagione calcistica, e in particolare della Champions League.

Manca poco più di un mese alla partita europea, e non c’è più tempo da perdere. Nei giorni precedenti l’approvazione del bilancio numerosi erano stati gli allarmi relativi al blocco dei lavori. Il quotidiano “Il Mattino”, in particolare, aveva denunciato il forte rischio di dover spostare le gare europee degli azzurri a Palermo, a causa dei ritardi rispetto ai tempi previsti per l’approvazione del bilancio, con conseguente rinvio delle operazioni di ristrutturazione.

Già l’assessore Borriello, alla vigilia, aveva tuttavia rassicurato i tifosi, garantendo all’interno dell’imminente bilancio la previsione del bando di gara per i lavori. A poco più di un mese dalla prima gara di Champions sembrano ora poste le basi per il cantiere, per il quale l’assessore al bilancio, Salvatore Palma, parla di apertura immediata per assicurare il rispetto delle regole europee per partecipare alle competizioni internazionali.

Il fatto che siano finalmente sbloccati i fondi garantiti dal Credito Sportivo (25 milioni)  rappresenta una buona notizia. Qualcosa si muove ma restano, in attesa di essere smentite, alcune incognite, nonostante le rassicurazioni del Comune di Napoli. Prima di tutto ci sono quelle legati ai tempi. Manca poco al 13-14 settembre (o al 27-28 settembre se la prima di Champions si giocherà fuori casa) e non c’è dubbio che il tempo stringe. Non solo tecnicamente, in considerazione delle diverse attività da svolgere per migliorare l’impianto, ma anche burocraticamente, tenuto conto delle insidie che sempre si celano di fronte a operazioni legate ai lavori pubblici.

E ancora, ammesso che si rispettino i tempi, quanto si riuscirà a migliorare realmente l’impiantocon gli importi investiti? Non è una questione da sottovalutare perchè, se gli interventi da svolgere riguardano il minimo necessario per essere in regola con gli standard europei, una società che ambisce a entrare stabilmente nell’elite europea del calcio avrebbe bisogno di investimenti ben più importanti, in grado di dare alla società una visibilità e un impatto davvero importante nel panorama internazionale.

Tuttavia, al momento, pare ci si debba accontentare di questo. Se si vuole considerare un primo passo va sicuramente apprezzato, ma non può bastare. E si può essere certi che la questione legata al San Paolo resterà al centro delle discussioni anche dopo questo restyling, che rappresenta soltanto un intervento volto ad offrire uno stadio decente, niente di più. Per garantire al pubblico un impianto all’altezza dell’Europa che conta occorrerà altro, e in primo luogo uno sforzo finanziario che forse potrebbe essere auspicato, come già sottolineato in altre occasioni, soltanto attraverso una collaborazione costruttiva tra istituzioni e società sportiva, allo stato purtroppo assolutamente lontana.

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