TOP
Zielinski – Il giovanotto si farà. Entra ed esce dagli undici titolari con la freddezza di un polacco. Gioca da subito con personalità facendo da pendolo in mezzo al campo: le proposizioni davanti alla difesa per ricevere palla e dare inizio all’azione si alternano ciclicamente con sortite offensive sempre pungenti. Cala alla distanza, ma la qualità palesata è un bel vedere.
Gabbiadini – Il gol è solo un dettaglio. Pronti via e la voglia di Manolo diventa subito una certezza: corre, scatta, pressa alto. Qualche occasione sprecata nei primi venti minuti piombano impietose sul suo umore. Ma al 24° il cioccolatino che gli addolcisce il palato glielo offre il solito Callejon: sinistro dell’ex sampdoriano e palla in rete. La gioia è contenuta ma immensa. Chi lo conosce bene, lo sa.
Hamsik – E sono 100. Tutti lo aspettavano comodamente seduto in panchina in attesa di una serata da champions, invece il capitano era lì, al suo posto. Ormai è un centrocampista totale e stasera lo dimostra ancora una volta: faro di un centrocampo stanco ma la cui trama di gioco è sempre collaudata, lineare e scorrevole. Il gol, poi, bellissimo.
FLOP
Koulibaly – Al già noto strapotere fisico ha aggiunto sagacia tattica. Gli manca ancora quel pizzico di concentrazione in più che stasera gli avrebbe evitato di essere ammonito dopo appena 14 minuti ed esserne condizionato una gara intera.
Insigne – Da quando è divampata la polemica che ha come tema il rinnovo del suo contratto non sembra più lo stesso. La cura Sarri della passata stagione gli avevano donato (nonostante il mai tramontato dualismo con Mertens) maturità e serenità per rinunciare ad egoismi, frenesie e fumosità. Sembra aver dimenticato tutto.
Sarri – In quel momento la vittoria non era cosa certa ma molto probabile. Mercoledì sera in Champions League contro il Benfica molto probabilmente giocherà Milik. Perché consegnare anche stasera a Manolo Gabbiadini la delusione di una sostituzione?