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Partenopeismi

Una rovesciata, un rosso e due palle quadrate: Manolo vi saluta

Lo sto leggendo ovunque: giornali, siti, forum, chat etc etc. Quattro parole semplici quanto dirette: “Ha avuto le palle…“.

Ma cosa dovevo fare allora? Nascondermi e far tirare un mio compagno che era in campo da oltre 100 minuti? E poi se è pur vero che i rigori li sbaglia solo chi li tira, è verissimo anche il contrario! Insomma lo avrete capito che a me i rigori, così come le responsabilità non mi hanno mai spaventato, ma mi pare che siano dovuti passare quasi due anni prima che ve ne accorgeste…

Non sa fare i movimenti richiesti dall’allenatore, non è una vera prima punta“: quante ne ho sentite durante questi mesi, soprattutto da questa estate in poi. Peccato però che nessuno si sia ricordato che quello che conta per un attaccante è fare gol e quelli io li ho sempre saputi fare.

Mi dicevano che non ero adatto per la Champions, eppure quest’anno al debutto assoluto ho trovato anche lì i primi due gol: si avete letto bene, due, perchè io quel 19 ottobre 2016 sono sempre convinto di aver realizzato una doppietta. Peccato solo che arbitro e guardalinee non fossero dello stesso parere, annullandomi quella mezza rovesciata che strozzò in gola ai voi tifosi un boato che sicuramente non avrei mai dimenticato in vita mia e convalidando poi un gol irregolare ai turchi: quando si dice il destino…

Non lo credevo, ma quella sera forse ho iniziato a scrivere la parola fine sulla mia avventura a Napoli: 4 giorni dopo a Crotone avevo l’occasione di riscattarmi e invece è successo un qualcosa che ancora oggi non riesco a spiegarmi: sarà che ero un pochino nervoso perchè il gol ancora non arrivava, sarà anche che Rosi non è certo uno dei giocatori più sportivi e leali al mondo, sarà che Mazzoleni… beh che ve lo dico a fare amici miei napoletani, nonostante quella vittoria importante per la classifica, quel giorno è stato l’unico momento in cui mi sono sentito in debito verso di voi, tradendo la vostra fiducia e l’affetto che sempre mi avete mostrato.

Starò forse fantasticando ma senza quella espulsione a Crotone, magari il gol lo avrei trovato quel giorno e forse anche tre giorni dopo contro l’Empoli, ma soprattutto non avrei lasciato soli i miei compagni allo Stadium nella sfida che tutti noi aspettavamo.

Ci pensate se avessi segnato? Tutto d’un tratto i paragoni con Gonzalo sarebbero stati meno pesanti nei miei confronti e l’attesa per il ritorno di Arek sarebbe scivolata con più leggerezza. Ma tant’è stato, ormai è inutile piangere sul latte versato e pensare a ciò che poteva essere.

Mancano solo pochi giorni alla mia partenza, il Presidente ha anche ufficializzato l’arrivo di un altro giocatore in attacco e gli spazi per me sarebbero sempre più ristretti rispetto a quanto non lo siano già adesso: andrò via, molto probabilmente all’estero, sperando di dimostrare a tutti quanto in effetti so di valere, ma soprattutto per chiarirvi ulteriormente quanto avete già pensato tutti dopo quel rigore a Firenze: “Io a Napoli, ho avuto le palle!

About author

Gianluigi Noviello è laureato in Comunicazione ed è specializzato in Management Olimpico presso la Scuola dello Sport di Coni Servizi. Giornalista pubblicista dal 2007.
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