Napoli batte Samp in rimonta: il 2-1 a tempo scaduto con un gol di Tonelli al 95′, dopo che Manolo Gabbiadini era riuscito a riequilibrare la gara al 78′. E no, non è uno scherzo.
Orfano del 75 % della sua linea difensiva titolare (con Koulibaly e Ghoulam in Coppa d’Africa ed Albiol fermo per squalifica), il Napoli ha proposto per la prima volta Lorenzo Tonelli nell’undici titolare, il suo debutto assoluto ed al San Paolo con la maglia azzurra, con Chiriches in coppia centrale.
Nonostante le trame di gioco lente e farraginose, le poche sovrapposizioni, complice la non ideale condizione fisica di un malandato Hysaj e di uno Strinic ben più abile a difendere del suo collega di reparto Ghoulam e il manto erboso in pessime condizioni, il Napoli, tuttavia, è riuscito ad avere la meglio sulla Samp, dopo esser passato in svantaggio per un autorete di Hysaj su bella iniziativa personale di Schick (da seguire con attenzione questo ragazzo), poi è stato abile e fortunato a raddrizzare una gara che, in alcune fasi, ha temuto anche di perdere.
Ma la storia che vogliamo raccontare è un’altra.
Già perché suona davvero strano che nel tabellino dei marcatori siano entrati due calciatori da cui non era certo lecito attendersi un exploit, per diversi motivi ed evidenti ragioni: Manolo Gabbiadini, autore del pareggio poco dopo il suo ingresso e, appunto, Lorenzo Tonelli.
La “coscia” famelica di Gabbiadini, in odore di cessione imminente, ad indirizzare in rete l’invito di Callejòn e poi il sigillo finale di Lorenzo Tonelli. Roba da stropicciarsi gli occhi solo a leggerla.
Gabbiadini che raddrizza una gara ormai disperata (come era successo anche a Firenze), proprio nel giorno in cui Pavoletti, colui che lo sostituirà, mette per la prima volta piede sul campo di Fuorigrotta (seppur in panchina).
E Lorenzo? Ai margini della rosa per seri problemi fisici, riabilitato al campo solo per la concomitante assenza di Koulibaly ed Albiol ( oltre alla non ancora ideale condizione tattica di Maksimovic) segna e regala tre punti nel giorno del suo debutto ufficiale, casuale e fatale al tempo stesso.
Sembra uno strano scherzo del destino, ma è questo il bello del calcio, che sa regalare trame affascinanti, inaspettate ed anche un tantino beffarde: è lo strano caso di Manolo e Lorenzo.
Singolare e curioso, infatti, che il Napoli abbia vinto la gara proprio con due calciatori ai margini della prima squadra: Manolo, dopo due anni sfortunati in cui si sono intravisti lampi di talento, è pronto a salutare Napoli, diretto verso mete estere; Lorenzo, invece, è da poco arrivato in casa azzurra ma, a detta di molti, sembrerebbe già sull’uscio di Castelvolturno, proprio per non aver trovato praticamente mai spazio in prima squadra.
Tonelli e Gabbiadini sono due storie di calcio e di vita, diverse ma simili per la traiettoria curiosa di un destino che gli ha regalato la ribalta proprio nel momento in cui erano più distanti dal Napoli. Qualunque sia il loro destino, lasceranno dietro di sè una traccia ed un indizio importanti, perché la loro storia ci racconta qualcosa e squarcia orizzonti di verità significative.
Manolo e Lorenzo non ci lasciano solo tre punti importanti, ma certificano l’esistenza di uno spogliatoio unito, sano e robusto, dove anche chi è meno impegnato, chi trova meno spazio, riesce a sentirsi parte di un qualcosa di più grande, riuscendo a ritagliarsi angoli di luce ed una insperata ribalta mediatica.
Manolo e Lorenzo ci dicono che il Napoli ha uno spessore umano, oltre che tecnico, una dote fondamentale se si vuole costruire, nel tempo, una storia vincente.