La conferenza stampa pre Napoli-Palermo ignora inizialmente il tema di giornata e si apre con una domanda a Sarri che scomoda addirittura un capolavoro cinematografico premiato con l’Oscar: La grande bellezza. Il sapore dell’interrogativo è trionfalistico: il Napoli proverà a vincere lo scudetto? La risposta del tecnico azzurro è lapidaria: “Noi proveremo a battere domani sera il Palermo, è l’unica cosa che ci interessa in questo momento. Partita difficile, c’è il grande rischio di essere superficiali. Abbiamo sofferto per battere la Sampdoria che ha fatto molti meno punti in trasferta di quanti non ne abbia fatti il Palermo. Chi pensa dunque ad una gara facile è fuori di testa”.
Ma il cronista proprio non ne vuol sapere, ed incalza: i numeri e la qualità di gioco che esprimete sono da premio oscar? La risposta di Sarri non è più solo lapidaria, è qualcosa di più: è stizzita, seccata: “non lo so e non mi interessa. In questo momento mi interessano risultati e punti”.
Insomma, il gioco delle parti ha fatto si che il tutto rimanesse ingabbiato all’interno di binari educati e cortesi, ma la divergenza di approccio alla materia tra i due interlocutori è stata lampante: da un lato la stampa che è intenta ad aizzare le masse con discorsi entusiastici e tripudianti, dall’altra, chi sa benissimo quanto negativa sarebbe stata la ricaduta che tutto ciò avrebbe sulla sua squadra.
Noi leggiamo nelle risposte di Sarri qualcosa che non può essere ignorato: Il Napoli sta lottando per i primissimi posti del campionato italiano ma, seppur sia una squadra tecnicamente dotata, resta una squadra giovane che non è ancora matura e che è quindi predisposta a cali di tensione. Parlare di Scudetto a questi ragazzi significherebbe metterli in una condizione psicologica deleteria in quanto darebbe loro una convinzione troppo grande, che qualora venisse disillusa da risultati negativi potrebbe aprire le porte ad una crisi da cui sarebbe difficile uscire. In altre parole: Allo scudetto ci crediamo e speriamo tutti, ma non ce lo diciamo. Proviamo ad arrivarci nel silenzio. Una sorta di richiesta di aiuto implicita che la stampa napoletana puntualmente ignora.
Il paradosso è più vivo che mai: sembra più importante alimentare il sogno che magari viverlo.
Il Napoli non può continuare ad avere un freno tra le mura di casa. L’universo Napoli, inteso come tutto ciò che gli ruota attorno, non può continuare ad ignorare la strada che dona benefici alla squadra, piuttosto che consegnargli aspettative sovradimensionate che rischiano di fruttare inaspettati rallentamenti.
La storia recente è viva nei ricordi di tutti: il Napoli non è riuscito a battere il Palermo, ma questa è un’altra storia. Anzi, a tal proposito noi sosteniamo con fermezza che il Napoli, nonostante i timori di Sarri, anche ieri ha dimostrato di saper fare un ulteriore passetto in avanti in termini di mentalità: ha tenuto alta la tensione, non ha sottovalutato l’avversario, ha fatto la gara, ha creato gioco ed occasioni, ma si è imbattuto nella classica giornata-storta.
Adesso il popolo si lamenta di peccati di gioventù, di ingenuità, di incapacità di essere grandi. Adesso. Forse è il caso di appuntare questi commenti in previsione della prossima conferenza stampa al cospetto del mister vestito da pompiere.